19 marzo 2024
Aggiornato 04:30
Oggi comincia l'iter al Senato

Manovra: Passera, non ne serve un'altra

Il Ministro a «Che tempo che fa»: Non c'è nessuna altra manovra in arrivo. C'è stato il piano Monti di salvataggio per bloccare l'impatto del «Grecia due». Conflitto d'interessi? Venderò le mie azioni di Intesa Sanpaolo

MILANO - La manovra economica del governo Monti comincia oggi il suo iter nelle commissioni Bilancio e Finanza del Senato dopo l'approvazione alla Camera, in vista di un ok prima di Natale. E il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ieri sera ha lanciato segnali rassicurati: un'altra non serve. «Non c'è nessuna altra manovra in arrivo. C'è stato il piano Monti di salvataggio per bloccare l'impatto del Grecia due, adesso tutti i pezzi del Paese devono muoversi, giustizia, istruzione, sviluppo, tutti insieme cercando di finanziare con le cose che possono essere andate a trovare» in altri modi ha detto Passera a margine della registrazione di Che tempo che fa dopo che, fra gli altri, l'ex ministro Tremonti aveva parlato della probabilità di nuove misure.

Passera inoltre ha segnalato l'impegno contro l'evasione che «non dovendo rendere conto a nessuno sarà senza pace. Dobbiamo recuperare 120 miliardi veramente rubati agli altri, che ci consentirà di fare investimenti sulla crescita e renderà più equo tutto». Quanto al recupero di denaro, poi, il ministro dimostra di accedere a varie richieste giunte in particolare da sinistra. Primo, sulla possibilità di un accordo sulla Svizzera per i capitali all'estero, sul modello di quello tedesco: «bisogna lavorarci. Avere avuto il coraggio di mettere mano anche allo scudo fiscale, non è scontato». Nella lotta all'evasione, ha messo in rilievo, «bisogna andare a prendere tutto».

E poi, sull'asta delle frequenze tv per il digitale terrestre, finora distribuite gratuitamente: «Di fronte ai sacrifici chiesti agli italiani, pensare che un bene di Stato possa essere dato gratuitamente non è tollerabile. Verosimilmente non lo tollereremo». Parole forti anche se Passera spiega, «Può essere una cosa po diversa, non decido da solo, ho preso l'impegno di fare delle proposte al governo. Probabilmente le ragioni di mercato e tecnologiche che hanno portato alla decisione del beauty contest si sono modificate». Le frequenze, ha aggiunto, «potrebbero essere date per nuove tecnologie. Non so se siano 5 miliardi, ma sono convinto che questa cosa debba essere rivista profondamente».

Poi, una parola per quanto riguarda i suoi potenziali conflitti di interesse. «Togliamo il dubbio. A questo punto venderò le mie azioni in Intesa Sanpaolo anche se è una disgrazia. Fase nuova». Essendo stato amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera detiene diversi titoli della banca.