5 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Su bond a 3 anni i rendimenti sfiorano l'8%

L'Italia supera il nuovo scoglio «asta Btp», ma pagando caro

L'Italia è riuscita a ottenere solidi livelli di domanda, tanto da raccogliere complessivamente quasi 7,5 miliardi di euro, ma resta sempre allarmante la tensione sui debiti pubblici e sui titoli di Stato dell'area euro

ROMA - Resta sempre allarmante la tensione sui debiti pubblici e sui titoli di Stato dell'area euro, mentre si sono create alcune speranze su possibili nuove manovre più energiche da parte di governi e autorità dell'Unione europea. Sono ora impegnati in una serrata serie di incontri in questo finale d'anno, mentre oggi a dispetto di pressioni che si mantengono fortissime l'Italia è riuscita a superare un altro scoglio ad un'asta di rifinanziamento di Btp. Ma pagando un prezzo molto salato: su titoli a tre anni di scadenza oggi i rendimenti in assegnazione sono arrivati a sfiorare perfino l'8 per cento.

L'Italia è riuscita a ottenere solidi livelli di domanda, tanto da raccogliere complessivamente quasi 7,5 miliardi di euro, toccando i massimi ammontare previsti nelle aste di Btp a 3 e 10 anni. Ma appunto a fronte di tassi retributivi inquietanti che oggi su tutte le maggiori scadenze sono rimasti saldamente al di sopra del 7 per cento sui titoli già in circolazione. Sui Btp decennali i redimenti hanno chiuso al 7,24 per cento, e il loro differenziale (spread) rispetto ai Bund della Germania è a sua volta sostenuto anche se inferiore ai 500 punti base, a quota 491 in chiusura.

Ma questo solo perché ora tensioni continuano a sfiorare perfino i Bund della Germania, con rendimenti oggi saliti fino al 2,37 per cento, secondo Bloomberg, mentre ancora fa discutere il clamoroso fiasco patito la scorsa settimana ad un'asta proprio di bond decennali. Ora perfino sui Bund si creano pressioni dai Cds, i contratti di assicurazione contro i rischi di insolvenza i cui volumi sono in crescita. Sui titoli francesi oggi i tassi hanno raggiunto il 3,65 per cento, tra indiscrezioni di stampa di un possibile peggioramento di prospettive di rating del paese; sui bond del Belgio sono arrivati al 5,59 per cento; su quelli della Spagna, sempre a dieci anni al 6,59 per cento.

Progressi sulle misure anti crisi - L'Eurogruppo di oggi a Bruxelles segna il primo di una serie di incontri da cui sono attesi possibili progressi sulle misure anti crisi. Domani le riunioni tra ministri economici proseguiranno allargate a tutta l'Unione europea a 27, con l'Ecofin. Il tutto in preparazione del vertice tra capi di Stato e di governo dell'8 e 9 dicembre, al quale la Commissione europea dovrebbe formalizzare anche proposte di riforma dei trattati.