Negli USA via libera al «Montepulciano», ma non d'Abruzzo
L'allarme del Consorzio Vino Nobile: Scavalcato il regolamento UE, rischio caos. Queste situazioni sono tutte figlie della deroga che consentì di attribuire ad un vitigno (il Montepulciano) la stessa dignità commerciale di un nome geografico
ROMA - Negli Stati Uniti d'America sarà possibile etichettare col nome «Montepulciano» vino prodotto col vitigno omonimo, coltivato negli Usa. La decisione è dell'agenzia federale Attb (Alcohol & Tobacco Tax & Trade Bureau) che, scavalcando la normativa approvata dall'Unione Europea nel 2009, che limita all'Italia l'utilizzo della denominazione Montepulciano, consente ora di attribuire ad un vino prodotto in territorio statunitense lo stesso nome della varietà.
La notizia interessa soprattutto i produttori abruzzesi per le conseguenze che un' «apertura» del genere può avere, in termini di identificazione del prodotto, su un mercato vastissimo come quello americano. Ma anche a Montepulciano, il territorio il cui nome identifica innanzitutto una posizione geografica, la decisione dell'agenzia che regolamenta il commercio degli alcolici negli Usa viene seguita con attenzione.
Federico Carletti, presidente del consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, spiega: «Sono notizie che non possiamo definire prevedibili, ma che neppure ci colgono impreparati. Gli Stati Uniti non sempre riconoscono i regolamenti europei e quindi, di fronte alla volontà dei propri viticoltori, emettono norme che a noi appaiono come contrarie alle nostre regole delle denominazioni. Solo la Comunità Europea, a questo punto, può tentare la via dell'accordo commerciale con gli USA anche se non ci nascondiamo che si tratta di un'eventualità complessa».
«Purtroppo - sottolinea Carletti - queste situazioni di incertezza tra prodotti vinicoli provenienti da denominazioni 'non difendibili' sono tutte figlie della deroga che, 20 anni fa, consentì di attribuire ad un vitigno (il Montepulciano) la stessa dignità commerciale di un nome geografico al quale era la stessa legge a garantire una posizione privilegiata». IN definitiva, conclude il presidente del Consorzio, negli Usa il Montepulciano «non dovrebbe nascere perché la località geografica Montepulciano dovrebbe essere protetta».