28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Le potenzialità delle filiere agro-energetiche

De re rustica: energia, innovazione e governance

Lelli: «Il pericolo di una deriva energetica dell’impresa agricola richiede l’esigenza di ottimizzare la Governance esistente per la migliore valorizzazione del settore»

ROMA - Si è svolto oggi all’ENEA il workshop «De re rustica: Energia, Innovazione e Governance», organizzato dall’ENEA, sulle potenzialità delle filiere dell’agro-energia e dell’Efficienza Energetica e sul ruolo strategico che l’Agricoltura può svolgere per contribuire al mix energetico del Paese. Sono state messe in luce le potenzialità energetiche ed ambientali che la valorizzazione delle nuove tecnologie in agricoltura è in grado di determinare per il sistema Paese, e una particolare attenzione è stata posta alla necessità - ormai improrogabile - di una legislazione che sia funzionale alle specificità dello sviluppo economico sostenibile del settore Agricoltura.

Il Commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli, ha evidenziato: «Il pericolo di una deriva energetica dell’impresa agricola richiede l’esigenza di ottimizzare la Governance esistente per la migliore valorizzazione del settore, per vigilare su un uso coerente degli incentivi governativi alle rinnovabili, per evitare un’occupazione spesso incontrollata del suolo agricolo e un aumento eccessivo delle produzioni no-food, che minano fortemente lo sviluppo sostenibile del sistema agricolo e rurale del nostro Paese. L’ENEA può mettere a disposizione le sue competenze tecnico-scientifiche nei campi dell’energia da biomassa e da fotovoltaico , dell’efficienza energetica e dell’innovazione per sostenere lo sviluppo di una green economy dell’Agricoltura.»

Il Piano d’Azione Nazionale per l’energia rinnovabile 2010 del Governo prevede una percentuale del 45% di tutta l’energia rinnovabile prodotta entro il 2020 in termini di energia elettrica, termica e biocarburanti, proveniente dalle filiere della biomassa del sistema agricolo. L’ENEA, che è responsabile del Piano d’Azione Efficienza Energetica, è impegnata da tempo nella definizione di un «Pacchetto Certificati Bianchi» per le filiere dell’Efficienza Energetica e per le agro-energie. E’ stato stimato un contributo alla politica energetica europea al 2020 per un risparmio di energia da fonti fossili di circa 14 MTEP, e un beneficio ambientale dovuto alla riduzione di circa 40 Milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera.

In collaborazione con le associazioni di categoria, l’ENEA ha evidenziato che il sistema agro-alimentare richiede un consumo di energia pari a circa 20 Mtep, di cui 16,3 Mtep dalle imprese agricole e 3,1 Mtep dall’industria alimentare. Il fatturato complessivo del sistema agro-alimentare, con circa 200 miliardi di Euro, di cui un terzo provenienti dall’agricoltura e per gli altri due terzi dall’industria alimentare, contribuisce per oltre il 12% al PIL.

L’ENEA, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha individuato una serie di interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da rinnovabili nelle filiere agricole finalizzati alla riduzione della spesa energetica e degli impatti ambientali. Questi interventi, basati essenzialmente sull’efficienza energetica e sull’energia da biomasse, consentono di integrare il reddito economico delle aziende agricole, e allo stesso tempo, favoriscono l’occupazione e la nascita di nuove professioni , i cosiddetti «green jobs». Gli interventi individuati per il sistema agricolo riguardano l’ottimizzazione energetica ed ambientale dei sistemi serra e delle produzioni biologiche, la riduzione degli sprechi alimentari, l’applicazione delle coperture vegetali agli edifici e la produzione di energia da biomassa.

Il titolo del convegno ha preso spunto dal trattato De re rustica di Lucio Giunio Moderato Columella, scritto nel I secolo d.C. , costituito da dodici libri, che rappresenta il primo trattato delle pratiche agricole in uso nelle aree dell’Impero Romano. Oggi come allora l’Agricoltura è fondamentale per lo sviluppo della nostra economia e quindi occorre una seria riflessione su questa materia e soprattutto trovare i modi più virtuosi per conciliare le attività tradizionali con quelle più innovative legate all’energia e alla sostenibilità ambientale. Sono intervenuti: MIPAAF, Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Confcooperative, Legacooperative, Copagri, e le Università di Palermo e Parma.