UE: il fondo salva-stati non sarà usato per l'Italia
«Non c'è alcuno sviluppo nuovo riguardante Efsf e Italia». Il Bundestag voterà mercoledì su Efsf
BRUXELLES - La Commissione europea smentisce che si stia ipotizzando di far ricorso al fondo salva Stati Ue a favore dell'Italia. «Non c'è alcuno sviluppo nuovo riguardante l'Efsf e l'Italia», ha affermato Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn in merito a precedenti indiscrezioni di stampa. Secondo «fonti diplomatiche» citate da France Presse, i partner europei potrebbero proporre all'Italia un ricorso preventivo allo European Financial Stability Facility.
Germania, il Bundestag voterà mercoledì su Efsf - Il Bundestag si riunirà mercoledì prossimo in seduta plenaria, e non solo in commissione come previsto, per votare sul rafforzamento dell'Efsf, il Fondo europeo salvastati. Lo riferiscono alla France Presse fonti vicine al partito conservatore.
Inizialmente era previsto che solo la Commissione bilancio del Bundestag avrebbe dovuto dare la sua autorizzazione all'Efsf, prima che il cancelliere Angela Merkel si rechi a Bruxelles per il vertice europeo.
In base a una recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca, l'esecutivo di Berlino non può concordare modifiche al Fondo o prendere impegni di natura finanziaria consistente, senza l'autorizzazione del Parlamento.
Cosa sono gli strumenti preventivi del Fondo salva-Stati - Gli strumenti «preventivi» consistono nell'apertura di linee flessibili di credito essenzialmente per due tipi d'interventi: l'acquisto, da parte dell'Efsf, dei bond dei paesi a rischio di contagio direttamente al momento dell'emissione (mercati primari), oppure negli scambi successivi all'emissione (mercati secondari).
In questo secondo ruolo (acquisti massicci sul mercato secondario per arrestare la caduta del valore di mercato delle obbligazioni sotto attacco rispetto al loro valore nominale) l'Efsf dovrebbe sostituirsi, nelle intenzioni, alla Banca centrale europea. La Bce ha cominciato dal maggio 2010 a rastrellare sui mercati secondari i titoli di debito prima di Grecia, Irlanda e Portogallo, e poi, dall'estate scorsa, anche di Italia e Spagna.
Nessuno sa ancora come funzionerà questo passaggio della staffetta dalla BCE all'Efsf, e ci sono dei rischi che non funzioni bene (dato che l'Efsf ha una «potenza di fuoco» molto più limitata della Bce), tanto che non è ancora chiaro se l'Eurotower sospenderà davvero e del tutto gli acquisti sui mercati secondari. Molto dipenderà dalle decisioni riguardanti l'uso della 'leva finanziaria' da parte dell'Efsf, che dovrebbero moltiplicarne la capacità d'intervento, e che verranno definite al vertice dell'Eurozona di mercoledì prossimo.
Da notare, infine, che l'attivazione degli «strumenti preventivi» dell'Efsf è prevista solo dietro richiesta da parte del paese che vi fa ricorso e deve essere approvata all'unanimità dai membri dell'Eurozona. Si tratta di un aiuto secondo un programma 'light', per così dire, che prevede comunque un impegno su alcune condizioni da rispettare in termini di politiche macroeconomiche e di bilancio.
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