24 agosto 2025
Aggiornato 19:00
Vertenze lavoro

Vinyls Marghera: operai sulla torre, andremo avanti ad oltranza

Zago: «La nostra protesta ha portato scompiglio a Roma». Gli operai della Vinyls ora in Cassa Integrazione, attendono ancora il pagamento degli stipendi di marzo e aprile

MARGHERA - Andranno avanti ad oltranza i due operai della Vinyls di Porto Marghera (Venezia) saliti nuovamente, da ieri, su una delle due torce dello stabilimento a 150 metri di altezza.
La prima notte è passata tra freddo e vento, un vento che fa oscillare la torcia di un metro. Attrezzati con una tenda posta sul ballatoio della torre, i due operai Nicoletta Zago e Lucio Sabbadin, dormono avvolti in un doppio sacco a pelo sulla grata del ballatoio e sotto di loro vedono il vuoto.

«Sappiamo che la nostra protesta ha destato scompiglio al ministero dello sviluppo economico - spiega a TM News Nicoletta Zago - mi auguro che venga presto fissata la data per la convocazione del tavolo con le parti sociali, i commissari e l'azienda potenziale acquirente. Se almeno ci dessero questa conferma queste notti sulla torre sarebbero servite a qualcosa».

Zago e Sabbadin non sono nuovi a questo tipo di protesta, lo scorso dicembre e febbraio passarono numerose notti al freddo e al gelo in cima alla torre Vinyls e fecero anche lo sciopero della fame.

Sono 160 gli operai dello stabilimento Vinyls di Porto Marghera che attendono di conoscere il futuro della loro azienda. «Siamo disposti anche a fare qualche cos'altro - ha proseguito Nicoletta Zago - basta che vengano mantenuti i livelli occupazionali. Altrimenti dovrà essere il ministro Romani ad assumersi la responsabilità di mandare a casa i lavoratori».

Gli operai della Vinyls ora in Cassa Integrazione, attendono ancora il pagamento degli stipendi di marzo e aprile. Ieri a Porto Marghera è stato impedito l'ingresso dei giornalisti, Zago e Sabbadin comunicano solo tramite i cellulari.

«Salire e scendere i 430 scalini che portano alla torre è pericoloso - fanno sapere - un giramento di testa potrebbe essere fatale, ecco perché siamo in due».