28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Al via «Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario»

Il lavoro dei detenuti in Italia potrebbe valere più di 700 milioni di euro

E il lavoro degli oltre 14mila detenuti che già lavorano vale quasi 300 milioni di Euro. Oltre 2mila i dipendenti «esterni» di cooperative e imprese

MONZA - Il lavoro dei detenuti in Italia potrebbe valere più di 700 milioni di Euro, se lavorassero tutti i detenuti nelle condizioni e nelle possibilità di farlo. Attualmente il lavoro dei detenuti che già lavorano vale quasi 300 milioni di Euro, tenendo conto dell’attività prestata da oltre 14mila detenuti. Tra i detenuti lavoratori il 36,6% è straniero. Sono più di 2mila i lavoratori detenuti che non sono alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, tra chi lavora in istituto (866), i semiliberi (785) e chi lavora all’esterno (413). Tra i detenuti che lavorano in istituto la maggioranza lo fa per conto di cooperative (518) e il restante (348) per imprese. Sono 2.280 i lavoratori detenuti che si trovano in Lombardia, il lavoro dei quali vale circa 44 milioni di Euro. E’ quanto emerge da un’elaborazione e da una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Istat. E con «Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario», lo Sportello Impresa Lavoro della Camera di commercio di Monza e Brianza entra in carcere a Monza per trovare lavoro ai detenuti. Dopo la mappatura sperimentale delle professionalità presenti tra i detenuti, nei mesi di ottobre e novembre si terranno una serie di incontri mirati BtoB per favorire il matching tra detenuti e imprese interessate agli inserimenti lavorativi dei detenuti e/o all’utilizzo degli spazi disponibili all’interno della Casa Circondariale di Monza.

Il progetto «Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario»
Le Camere di Commercio lombarde e Regione Lombardia, congiuntamente con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP), promuovono il progetto «Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario», una iniziativa cofinanziata sull’Accordo di Programma- Asse 3, finalizzata a favorire l’incontro tra mondo penitenziario e mondo delle imprese per agevolare il reinserimento lavorativo e sociale dei soggetti detenuti. Il progetto è stato illustrato oggi, presso la Camera di Commercio di Monza e Brianza , partner del progetto insieme alle Camere di Commercio di Bergamo, Cremona e Milano, sono stati inoltre presentati: le attività in corso di realizzazione nel 2011, due pubblicazioni realizzate per informare e avvicinare le imprese agli inserimenti lavorativi di persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, il calendario degli incontri che permetteranno agli imprenditori profit e non profit di rapportarsi direttamente con il personale dell’Agenzia Regionale per la Promozione del Lavoro Penitenziario «ArticoloVentisette», eventualmente supportato dal personale degli Istituti e degli UEPE locali.
«Il sovraffollamento delle carceri e il «non lavoro» – ha dichiarato Renato Mattioni, Segretario Generale della Camera di commercio di Monza e Brianza – rappresenta un’emergenza sociale e un costo per la collettività. Il lavoro dei detenuti resta un elemento di integrazione oltre che una risorsa per la collettività che trasforma la detenzione in un percorso finalizzato al reinserimento nel sistema produttivo e sociale.»