25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
La crisi del debito sovrano in Europa

Il fondo «salva stati» al vaglio del Bundestag, ma Schaeuble lo stronca: «Idea stupida»

Esito assicurato, ma si temono defezioni nei ranghi della maggioranza. Juncker: «Non perdere più tempo, attuare l'accordo del 21 luglio». Il Giappone disponibile a sostenerlo

BERLINO - Giovedì prossimo il Fondo europeo salvastati dovrà passare al vaglio del Bundestag, una tappa fondamentale per i futuri sviluppi della crisi del debito in Europa. La camera bassa del parlamento tedesco deve autorizzare lo stanziamento e le competenze dell'Efsf creato nel 2010 per fornire aiuto ai paesi dell'Eurozona in difficoltà. Per divenire operativo il Fondo necessità dell'ok di tutti e 17 i membri dell'unione monetaria, un processo che dovrebbe concludersi entro la metà di ottobre.
La Germania, prima economia europea, è chiamata a contribuire a questo meccanismo con 200 miliardi di euro di garanzie, la quota più consistente di tutta l'eurozona.
Si nutrono pochi dubbi sull'esito del voto del Bundestag, poiché anche i due principali partiti all'opposizione, socialdemocratici e verdi, hanno garantito il loro sostegno.
L'incognita, piuttosto, deriva dall'effettivo appoggio dei deputati della stessa maggioranza di governo (cristiano-democratici e liberali), poiché molti esponenti di questi due partiti, dopo aver apertamente contestato questo meccanismo di salvataggio, hanno dichiarato di voler votare contro o di astenersi. Il numero dei 'ribelli' rappresenterà un indicatore fondamentale per i futuri margini di manovra del cancelliere Angela Merkel.
Fra poche settimane infatti il Bundestag dovrà tornare a discutere di un secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, poi ancora, ad inizio 2012, sui meccanismi di salvataggio permanenti dell'eurozona.

Schaeuble stronca l'aumento del fondo salva Stati: Idea stupida - Durissima presa di posizione del ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble sull'ipotesi di aumentare la mole del fondo europeo salva Stati: «una idea stupida» e «priva di senso», ha detto durante una conferenza a Berlino, in riferimento alle ipotesi che circondano lo European Financial Stability Facility (Efsf). «Se ne aumentassimo il volume, e non capisco come chiunque della Commissione possa avere una idea così stupida, il risultato sarebbe che gli Stati membri con la tripla A metterebbero a repentaglio i loro rating. Così non funziona - ha detto Schaeuble - non ha senso».

Juncker: «Non perdere più tempo, attuare l'accordo del 21 luglio» - Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, intervenendo durante il question time del Parlamento europeo oggi a Strasburgo, ha detto che di fronte alla crisi «non possiamo più perdere tempo» e che vanno attuate pienamente «entro metà ottobre» le decisioni prese dal vertice dell'Eurozona del 21 luglio scorso. Le decisioni, che sono in corso di approvazione da parte dei parlamenti nazionali dei paesi dell'Eurozona, riguardano in particolare il rafforzamento del Fondo di Stabilità (Efsf), con l'aumento delle capacità di prestito effettivo da 250 a 440 miliardi di euro e con l'estensione del suo campo d'azione all'acquisto sul mercato secondario dei bond dei paesi membri sotto pressione a causa della crisi del debito.
Nella riunione dell'Eurogruppo del 3 ottobre a Lussemburgo, ha annunciato Juncker, si parlerà «dell'attivazione degli strumenti decisi il 21 luglio. Chiederò ai ministri delle Finanze - ha aggiunto - di affrontare alcune questioni tecniche che restano da risolvere».
«E' essenziale che di qui a metà ottobre siano dispiegati tutti gli strumenti decisi il 21 luglio, non possiamo più perdere tempo», ha concluso Juncker, che all'inizio del suo intervento, pur approvando le decisioni prese dall'Eurozona, ne aveva criticato «il ritmo» troppo lento per fronteggiare la crisi. La colpa di questa inadeguatezza, aveva aggiunto il presidente dell'Eurogruppo, è da attribuire alla gravità della crisi, ad analisi non abbastanza tempestive, alle carenze della governance economica e ai problemi che a volte hanno i governi nei rispettivi paesi.

Berlino chiede a Bratislava di dire sì al rafforzamento dell'Efsf - Il presidente tedesco Christian Wulff ha esortato la Slovacchia a sostenere il Fondo di salvataggio dell'eurozona, mente il voto del parlamento di Bratislava sulla questione si preannuncia incerto. Occorre dare prova di solidarietà» ha detto Wulff in una conferenza stampa con l'omologo Ivan Gasparovic. «In caso contrario ne subiremo tutte le conseguenze» ha detto Wulff. Il via libera della Slovacchia al rafforzamento dell'Efsf è incerto perchè manca l'accordo nella coalizione a quattro del governo di Iveta Radicova. Uno dei quattro partiti, l'euroscettico Libertà et Solidarité (SaS) del presidente del parlamento Richard Sulik, ha ribadito più volte di essere contrario al rafforzamento dell'Efsf.

Il Giappone disponibile a sostenere il fondo salva Stati UE - Anche il Giappone si è fatto avanti, manifestando la sua disponibilità ad aumentare gli acquisti di bond emessi dal fondo europeo salva Stati, e così facendo contribuendo a finanziare questo strumento - lo European Financial Stability Facility (Efsf) - per cui i paesi Ue stanno studiando un potenziamento. Negli ultimi giorni è infatti emerso che si potrebbe decidere di far ricorso alla leva finanziaria sul Efsf, in modo da aumentare le sue capacità d sostenere i titoli di Stato dei paesi dell'area euro sotto tensione, oppure per utilizzarlo in soccorso delle banche che hanno i bilanci piani di questi titoli.
E si era ipotizzato che eventuali misure europee per rafforzare i sistemi anti crisi avrebbero ricevuto il sostegno degli altri paesi del G20. Tokyo mette in chiaro come intenda comportarsi: «se verrà lanciato un piano per calmare i mercati, non escludo che il Giappone vi partecipi», ha affermato il ministro delle finanze nippon, Jun azumi, citato dall'agenzia Kyodo.

La Spagna smentisce l'ipotesi di aumento del fondo Ue salva Stati - Non c'è nulla di concreto in merito ad un aumento della dotazione del fondo europeo salvata Stati a 2.000 miliardi di euro o cose simili: a smentire queste ipotesi è stata il ministro delle Finanze della Spagna, Elena Salgado, che ha parlato di interpretazioni sbagliate della parola «rafforzamento» in merito allo European Financial Stability Facility.
Rafforzamento non va inteso come aumento della mole del fondo ma come «maggiore flessibilità o capacità di intervento» del Efsf, ha affermati la Salgado alla rete televisiva Tve. Ad ogni modo un aumento ella dotazione del Efsf «non è sul tavolo», ha precisato.

La Slovenia approva l'aumento del fondo salva-stati - Il Parlamento della Slovenia ha approvato oggi l'aumento del fondo salva-stati dei 17 paesi dell'eurozona (Efsf), che porterà la quota slovena da 2,1 a 3,7 miliardi di euro. Il fondo dovrebbe essere portato a 440 miliardi di euro. L'aumento della quota è stato approvato da 49 parlamentari su 90. Hanno votato contro in 4. Gli astenuti sono stati 24, principalmente membri del partito conservatore Sds il cui leader è l'ex primo ministro Janez Jansa.