La Grecia potrebbe anticipare il risanamento
Dai ritardi alle accelerazioni, ai contatti con Cipro. Il Governo greco: «Non esiste l'ipotesi di ristrutturazione del debito». La scorsa settimana la BCE ha ridotto gli acquisti di titoli di Stato. Ankara: Il Premier della Grecia telefona al leader turco Erdogan
ATENE - I lavoratori del settore trasporti continuano la protesta contro il piano di austerity del governo e anche oggi la capitale greca Atene sarà paralizzata da un nuovo sciopero dei trasporti. Come riferisce il quotidiano Ekhatimerini non viaggeranno oggi la metro di Atene, la linea ferroviaria Pireo-Kifissia, i tram, i bus e le ferrovie suburbane.
Ma per la capitale greca e per il resto del paese i disagi non si fermano ad oggi. Nel corso della settimana, probabilmente da domani, dovrebbero scendere in sciopero anche i tassisti per un'astensione dal lavoro di 48 ore.
Atene «Ne discutiamo con la troika» - Dai ritardi alle accelerazioni: la Grecia potrebbe decidere di anticipare le misure di risanamento dei conti la cui attuazione era finora prevista su 2013 e 2014. Lo ha rilevato il portavoce del governo greco, Ilias Mossialos, mentre negli ultimi giorni Atene ha cercato di reagire alle crescenti attese dei mercati di una sua insolvenza - data ormai per scontata sui prezzi dei bond ellenici a due anni - ripetendo insistemente la sua intenzione di onorare i pagamenti. Dopo gli impegni in tal senso presi dal premier Goerge Papandreou, ora si profila una accelerazione sulle misure di aggiustamento dei bilanci, su cui finora invece la Grecia appariva in ritardo.
Proprio questo ritardo ha messo in bilico il pagamento di una nuova tranche di aiuti sul programma di sostegno di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Ora il verdetto sarà nelle valutazioni dei tecnici di Commissione europea, Bce e Fmi, la cosiddetta «troika». Questa settimana torna ad Atene e proprio con loro si sta discutendo anche questa ipotesi di schiacciare a tavoletta il risanamento. «Tutte le ipotesi sono aperte - ha detto Mossialos durante un incontro con la stampa. Discutiamo con la troika. Sono state completate le discussioni sulle misure per 2011 e 2012, non è escluso - ha spiegato - che misure supplementari, previste per 2013 e 2014, vengano prese in anticipo».
Intanto oggi la Commissione europea ha ribadito che la decisione sull'eventuale versamento di una nuova tranche di aiuti - 8 miliardi di euro originariamente attesi per fine mese - verrà presa solo dopo che la troika avrà fornito le sue valutazioni: quindi non si potranno assumere decisioni in occasione dell'Eurogruppo in Lussemburgo, il 3 ottobre prossimo.
Come anzi detto però i mercati continuano a scommettere sull'ipotesi di una insolvenza della Grecia nel breve periodo. Lo si vede dai rendimenti dei bond ellenici a due anni, che su queste emissioni sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: costano, o valgono così poco da implicare un tasso retributivo di oltre il 71 per cento. Un valore che ovviamente sconta le ipotesi, che circolano da giorni, di una ristrutturazione che vedrebbe tagliare del 50 per cento circa il valore di effettivo pagamento. Ad ogni modo il livello di oggi è inferiore al record negativo dell'84,5 per cento toccato da questi bond lo scorso 14 settembre.
Questo mentre prosegue e anzi minaccia di aumentare la protesta sociale nel paese contro le misure di austerità. Si rischia perfino una «rivolta fiscale» contro l'imposizione di una sorta di patrimoniale che colpirà le proprietà immobiliari. In più zone del paese - dove il 70 per cento dei cittadini è proprietario di immobili - sta prendendo piede lo slogan «io non pago», in riferimento a questa nuova tassa, che vede una ostilità trasversale tra categorie fino a lambire frange sei socialisti, il partito di governo.
Intanto dalla Germania, primo contributore degli aiuti Ue, la cancelliera Angela Merkel ha affermato che è necessario erigere «una barriera» attorno alla Grecia. E perfino l'intransigente ministro delle Finanze dell'Austria, Maria Fekter tende a scartare per ora l'ipotesi di un default. Sarebbe solo l'ultima spiaggia, ha detto l'esponente conservatrice: «non dobbiamo chiederci ora se sia necessaria una ristrutturazione (del debito). Può darsi che non sia necessaria». Tuttavia la Fekter si è mostrata ostile all'idea di un rafforzamento della mole del fondo europeo anti crisi, ipotesi per la quale invece di chiedere altri soldi ai contribuenti sarebbe semmai meglio procedere con una tassa sulle transazioni finanziarie: «i mercati - ha detto - devono dare il loro contributo alla stabilità».
«Non esiste l'ipotesi di ristrutturazione del debito» - La Grecia «non ha mai discusso» le ipotesi di ristrutturazione del debito pubblico su cui da alcuni giorni stanno speculando i mercati, ossia di un taglio del 50 per cento sul pagamento di quanto spetterebbe ai suoi creditori. Il governo ellenico ha smentito con energia queste speculazioni.
«Discussioni simili non hanno mai avuto luogo a livello di governo», ha affermato il portavoce dell'esecutivo ellenico, Elias Mossialos. «Ci sono indiscrezioni secondo cui altri studierebbero questa opzione. Ma non noi - ha detto - non non esaminiamo nemmeno queste ipotesi».
I piani di aiuto concordati dalla Grecia con Ue e Fmi si limitano a prevedere una possibile partecipazione 'volontaria' degli investitori privati ai sostegni al paese, mediante un accordo di swap su titoli di Stato che vedrebbe rinnovare a scadenza parte delle emissioni possedute, subendo però un taglio del 21 per cento sul valore dei titoli. Questo richiederà una adesione del 90 per cento da parte degli investitori detentori di bond greci, essenzialmente banche greche ed europee. Il trascinarsi delle tensioni ha però spinto alcuni media ellenici a ipotizzare una ristrutturazione consensuale del debito più energica, mediante appunto un taglio del 50 per cento sul valore di quanto verrebbe onorato sui pagamenti.
La scorsa settimana la BCE ha ridotto gli acquisti di titoli di Stato - La scorsa settimana la Banca centrale europea ha consistemente ridotto i suoi acquisti di titoli di Stato dell'area euro: ad un ammontare totale di 3,952 miliardi di euro a fronte dei 9,793 miliardi della settimana precedente.
Tuttavia questi dati, forniti dalla stessa Bce, tendono a non incorporare le operazioni effettuate negli ultimi due giorni della settimana dei mercati - che va da lunedì a venerdì - e proprio giovedì scorso erano circolate voci di Borsa di massicci ordini della Bce dopo che si erano ricreate tensioni sui titoli di Stato di Italia e Spagna, facendo riallargare i loro differenziali di rendimento (spread) rispetto alla Germania.
Giovedì scorso lo spread Btp-Bund aveva segnato un nuovo record a 413 punti base, ovvero le emissioni italiane erano arrivate a dover offrire 4,13 punti percentuali di rendimento in più, rispetto alle tedesche, come maggiorazione di premio di rischio.
Successivamente questo divario si era moderato e oggi fluttua sui 384 punti base.
Ad ogni modo l'ultimo dato diffuso dalla Bce conferma una tendenza già in atto: un ridimensionamento di queste operazioni di emergenza. L'istituzione monetaria aveva riattivato i suoi acquisti di bond dell'area euro ad inizio agosto, in riposta al nuovo peggioramento delle tensioni, e poco dopo aveva esteso i suoi interventi anche alle emissioni di Italia e Spagna, oltre a quelle di Grecia, Irlanda e Portogallo.
Ma si tratta di operazioni che hanno sollevato critiche verso la Bce, in particolare in Germania dove vengono guardate come un modo surrettizio di creare debito comune tra paesi. E gli acquisti di bond - decisi a maggioranza e non in maniera unanime - sono stati oggetto di resistenze anche in seno al direttorio della stessa Bce, in particolare della componente germanica e «luterana».
Ankara: Il Premier della Grecia telefona al leader turco Erdogan - Il primo ministro greco George Papandreu ha chiamato oggi al telefono il capo del governo turco Recep Tayyip Erdogan per discutere il conflitto sulle esplorazioni alla ricerca di gas che oppone la repubblica greca di Cipro ad Ankara nel Mediterraneo orientale. L'ha reso noto oggi un consigliere di Erdogan.
«Le due parti hanno difeso le loro rispettive posizioni», ha spiegato il collaboratore del primo ministro turco. Il colloquio ha avuto luogo mentre Ankara si prepara ad avviare proprie esplorazioni in risposta a quelle iniziate dalla parte greca di Cipro.
Erdogan, secondo il suo consigliere, ha detto a Papandreu che «la demarcazione unilaterale rischia di creare una minaccia al processo di negoziati tra i dirigenti delle parti greca e turca di Cipro in vista di una riunificazione».
- 21/08/2018 Quando D'Alema disse: «Gli aiuti alla Grecia sono andati alle banche tedesche, la Germania si è arricchita sulla miseria della Grecia»
- 26/07/2018 L'ipocrisia dell'Europa che offre aiuti alla Grecia dopo averla saccheggiata
- 04/07/2018 Al mercato degli esseri umani: Tsipras prende i migranti tedeschi se la Merkel gli taglia il debito
- 22/06/2018 La Grecia distrutta festeggia la fine del «saccheggio» da parte della Troika: ma tanto poi si riparte