28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
La crisi del debito sovrano

Austria e Finlandia gelide sugli aiuti alla Grecia. Euro in calo

Vienna torna a ipotizzare il default per il paese ellenico, Helsinki vuole garanzie. Intanto a metà mattina le Borse europee perdono slancio, dopo i forti rialzi di ieri

WROCLAW - Mentre la Finlandia punta i piedi sugli aiuti alla Grecia, ribadendo la pretesa di garanzie supplementari, l'Austria torna a paventare l'ipotesi di una insolvenza sui pagamenti della penisola ellenica: se l'attuale meccanismo di dovesse rivelarsi «troppo costoso» bisognerà cercare delle «alternative», ha avvertito il ministro delle Finanze Maria Fekter, tra le possibili soluzioni appunto quella di un default. In questo modo inizia tra voci di dissenso il vertice tra responsabili economici dell'area euro a Wroclaw, in Polonia, che dal pomeriggio proseguirà con il Consiglio Ecofin tra tutta l'Unione europea a 27, e in cui la crisi della Grecia resta tema centrale.

Intanto a metà mattina le Borse europee perdono slancio, dopo i forti rialzi di ieri - favoriti anche dal lancio di nuove manovre coordinate tra banche centrali sulla fornitura di liquidità supplementari in dollari - che si erano trascinati in apertura. A Milano il Ftse-Mib segna un limitato più 0,18 per cento, mentre Parigi torna a calare dello 0,54 per cento, Londra riduce i rialzi al più 0,28 per cento e Francoforte al più 0,82 per cento. Dopo i balzi di ieri l'euro torna a calare, a 1,3786 dollari.

Soprattutto la sparata dell'esponente austriaca contrasta decisamente con i toni utilizzati da diversi esponenti europei alla vigilia del vertice: sia la Commissione europea, sia Germania e Francia avevano ripetutamente assicurato che si proseguirà a fare ogni sforzo per evitare una insolvenza della Grecia. Per parte sua giungendo a Wroclaw il ministro greco, Evangelos Venizelos ha affermato che il vertice «è una opportunità per mandare un messaggio molto chiaro sul fatto che siamo in carreggiata per attuare il nostro programma». E che la piena attuazione del rafforzamento del piano anti crisi deciso dall'Ue lo scorso luglio, assieme a nuovi impegni della Grecia sul suo programma «sono l'uncia strada percorribile, non solo per la Grecia - ha detto - ma anche per l'area euro come insieme».

Invece secondo la Fekter sebbene al momento «proseguiamo risolutamente sulla nostra strada» di aiuti, «se dovessimo finire in una situazione che dovesse risultare più costosa di altre alternative», tra cui il default «allora dovremmo riflettere a queste alternative». Ad ogni modo «per ora non è questa la situazione».

Peraltro l'esponente austriaca ha messo le mani avanti dicendosi fiduciosa sul fatto che la prossima tranche di aiuti prevista dal piano di sostegno alla Grecia potrà essere pagata. Ma ha anche lasciato poco spazio alla possibilità che si trovi un accordo con la Finlandia, che pretende da Atene garanzie supplementari per stanziare aiuti.

La posizione finlandese è un altro dei punti di possibile attrito alle riunioni di Eurogruppo e Ecofin in Polonia, perché la linea di Helsinki potrebbe favorire resistenze anche da parte di altri paesi scettici sugli aiuti, oltre alla stessa Austria anche Paesi Bassi e Slovaccia. Per finanziare gli aiuti Helsinki pretende garanzie concrete, ad esempio ipoteche su terreni, e in cambio potrebbe accettare tassi di interessi più bassi sui fondi stanziati.