28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Il leader della Csl pronto a sterilizzare la norma voluta da Sacconi

Bonanni: «Sull'articolo 8 sto con la Cgil»

I segretari confederali potrebbero mettere nero su bianco il patto di non servirsi mai del diritto di avallare i licenziamenti. Landini (Fiom): «Possiamo battere questo governo sull'art

ROMA - «La Cisl è pronta anche a sottoscrivere un documento politico con Cgil e Uil che metta nero su bianco l'impegno comune a non ricorre mai alla gestione della norma», sterilizzando dunque la portata della modifica apportata nella manovra all’artcolo8». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

Bonanni: «Dipende da noi sindacati confederali far fallire la norma» - La questione della deroga allo Statuto dei lavoratori sui licenziamenti contenuta nell'articolo 8 della manovra approvata dal Senato «è tutta nelle mani dei sindacati confederali» senza il cui consenso la deroga non è attuabile.
Raffaele Bonanni rivendica alla Uil e al suo sindacato la clausola sindacale di salvaguardia sulle deroghe all'art.18 introdotta al Senato, rispetto al testo del Governo Berlusconi. Rispetto al quale Bonanni rinnova il giudizio di «inadeguatezza» a fronte della gravità della crisi economica e sociale, tornando a definire, all'indomani del suo incontro con il leader Udc Pier Ferdinando Casini, il governo di larghe intese rimesso in campo da Pisanu una «prospettiva assolutamente importante per dare stabilità al Paese».

Un invito alla Camuso: «Non inseguire la Fiom»
Da Bonnanni, infine, un forte invito alla segretaria della Cgil Susanna Camusso a «non dar retta alla Fiom, la parte più politicizzata del sindacato» all'indomani dello sciopero generale comune. «E' lì - ha affermato- che nasce il problema». Perchè «la Cgil è certamente libera di farlo ma su questo noi non possiamo nè intendiamo seguirla» ed «è solo l'atteggiamento della Cgil che può accentuare le divisioni già esistenti» fra le confederazioni sindacali».

Landini (Fiom): «C’è spazio per battere questo governo sull’articolo 8» - «Siamo davanti ad un momento straordinario, unico nella storia italiana della Repubblica. Per questo credo sia giusto superare le contrapposizioni congressuali all'interno della Cgil per aprire una fase nuova», Nel rinnovare alla segretaria generale Susanna Camusso l'invito a «ritirare la firma dall'accordo del 28 giugno che è ormai carta straccia», il segretario della Fiom Maurizio Landini si dice convinto che dopo lo sciopero generale unitario di martedì la Cgil possa ritrovare unità contro la manovra economico, perchè «c'à spazio per battere questo governo sull'articolo 8».
«Non si tratta - ha sottolineato il leader delle tute blu- di una mano tesa, come prima non c'era una mano chiusa». Ma lo sciopero «ritengo abbia assolutamente riavvicinato la Cgil» perchè «si è dimostrato che tutte le federazioni all'interno della confederazione sono unite nel rilanciare e continuare la mobilitazione». E «credo si arrivato il momento di aprire dentro la Cgil una fase nuova, perchè mai nella sua storia il nostro sindacato ad affrontare un attacco simile con la logica della Fiat estesa a tutti i settori».

L’Avvenire: «Rischiamo di lasciare ai nostri figli un futuro nero» - Essendo giunta a tal punta la crisi, per il quotidiano dei Vescovi «è questo il tempo giusto» per «capovolgere sguardo e logiche» della politica attuale, «scoprendo l'Italia vera», nel solco del monito venuto dal Cardinale Bagnasco «all'inizio di questo annus horribilis ». Perchè «dobbiamo dare ai nostri figli - è il richiamo all'indomani della manovra del direttore di Avvenire - motivi, passioni, valori per stare e restare in un Paese che porta un debito che punta i due mila miliardi» e «con un sistema pensionistico che riserva loro un destino da metà di niente...». Così come «dobbiamo dare loro riforme e risposte che li convincano che nella loro strada sperimenteranno anche sacrifici e incertezze ma non troveranno solo manovre lacrime e sangue, stipendi da fame, fantasmi di welfare e pensioni».

Cesare Damiano: «Il governo vuole legittimare fantomatici sindacati territoriali» - «L'articolo 8 - ha detto l'ex ministro del Lavoro- è la dimostrazione concreta della volontà del governo di dividere il sindacato e di aprire la strada ai licenziamenti nei contratti aziendali, legittimando addirittura fantomatici sindacati territoriali, come quello della padania, che non godono di alcuna rappresentatività reale. In secondo luogo, non è accettabile il nuovo intervento sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, osteggiato da tutte le organizzazioni sindacali. Il Pd si batterà in parlamento con le sue proposte alternative respingendo la scelta del Governo di impedire una seria discussione attraverso l'inaccettabile scorciatoia di una nuova fiducia».