28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Crisi economica

Barroso: «L'Europa non entrerà in recessione». Attività delle imprese è al minimo da 2 anni

Per il Presidente della Commissione «la crescita sarà moderata». L'Indice delle Pmi ad agosto a 50,7 punti, sotto le stime preliminari

BRUXELLES - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, parlando da Sidney, dove si trova in visita ufficiale, ha stimato oggi che l'economia europea nei prossimi mesi avrà una «crescita moderata», ma non entrerà in recessione. Non ci sarà «recessione in Europa», ha detto Barroso, ma «le ultime previsioni della Commissione europea mostrano che la crescita sarà moderata».
I commenti del presidente dell'esecutivo europeo sono in linea con l'abbassamento delle previsioni dell'agenzia di rating Standard&Poor's, la settimana scorsa. Secondo l'agenzia il rischio di una recessione per l'economia europea si è accresciuto a seguito dei risultati negativi dei mercati borsistici registrati nell'estate.

L'attività delle imprese dell'eurozona al minimo da 2 anni - Con una nuova frenata ad agosto l'attività delle imprese dell'area euro è finita ai minimi da due anni a questa parte, ed è ormai a valori da quasi stagnazione.
Appena 50,7 punti per l'indice Pim - o Purcahsing Managers Index - l'indagine mensile tra i responsabili degli approvvigionamenti curata da Markit Economics, su cui oggi sono stati forniti i dati definitivi. Come su altri indicatori simili i 50 punti rappresentano la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione dell'attività, e il dati di agosto - il più basso dall'agosto del 2009, quando è iniziata la ripresa post recessiva in Europa - si è rivelato inferiore ai 51,1 punti indicati nella stima preliminare, che era un valore di portata analoga ai livelli di luglio.
Invece il quadro si è ulteriormente indebolito e in un comunicato il capo economista di Markit, Chris Williamson avverte come stia aumentando il rischio che «l'Europa scivoli nuovamente» in territorio di recessione. Chi è già finito in area recessiva, secondo i dati dell'indice Pmi, sono le imprese italiane, per cui l'indicatore, elaborato assieme all'Adaci - Associazione italiana di management degli approvvigionamenti - è finito a 48 punti, il valore più basso da 24 mesi.
Ma la dinamica di indebolimento è generalizzata e dopo una inversione di tendenza che per l'eurozona è stata «improvvisa e preoccupante», secondo Williamson, citato in un comunicato di Markit. «Le nuove commesse acquisite si riducono per la prima volta da quando è iniziata la ripresa; e gli indicatori per il futuro, come l'ottimismo nel terziario e il rapporto ordini-inventario nel manifatturiero, suggeriscono un altro peggioramento per i mesi a venire. In più - avverte l'economista - tutti principali stati membri stanno avvertendo adesso il problema dell'introduzione di nuovi interventi politici restrittivi e la crisi finanziaria della regione che continua nella sua scalata. Cresce quindi il rischio che l'eurozona scivoli nuovamente in territorio di contrazione».

Seduta nera in Europa, Francoforte sui minimi quasi 2 anni - Ampliano ulteriormente le perdite le principali Borse europee al giro di boa di metà seduta. Pesano i timori che l'economia del Vecchio Continente possa entrare in una fase recessiva, a causa del rallentamento negli Usa e alla crisi del debito sovrano nell'eurozona. Francoforte, con l'indice Dax in ribasso del 3,7%, ha toccato oggi i minimi da quasi due anni, raggiungendo i livelli di novembre 2009. Peggio fa Parigi (Cac40 -3,8%), sprofondata dai titoli bancari. Pesante resta Milano, con il Ftse Mib giù del 3,6% trascinato da Intesa Sanpaolo (-7%) ed Exor (-6,6%).