29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Una festa ideata e promossa dalla CIA

Torino «capitale d’Italia» ma dell’agricoltura

Dall’8 all’11 settembre il capoluogo piemontese ospiterà la rassegna nazionale del settore primario, sotto lo slogan «Per chi ama la nostra terra»

TORINO - Vini pregiati, oli profumati, formaggi invecchiati, carni podoliche, frutti antichi e verdura brillante, ma anche squisite marmellate, mieli, dolci della tradizione, deliziosi insaccati e poi, laboratori, workshop, spettacoli, convegni, folklore e giochi rurali. Questo, e molto altro, alla prossima Festa nazionale dell’Agricoltura che si svolgerà a Torino dall’8 all’11 settembre 2011, nella splendida cornice dei Giardini Reali. Quattro giorni, una vera full immersion tra sapori e saperi, scoprendo o riscoprendo le eccellenze del patrimonio enogastronomico italiano, le tradizioni e la Storia. Una manifestazione, ideata e promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, giunta alla sua sesta edizione, che quest’anno fa tappa nell’ex Capitale d’Italia, proprio per festeggiare i 150 dall’Unità del Paese.

Il legame tra il nostro Paese e l’agricoltura è inscindibile -sottolinea la Cia- tanto a livello storico ed economico quanto paesaggistico. Da qui la scelta dello slogan «Per chi ama la nostra terra» che caratterizza questa edizione della Festa nazionale dell’Agricoltura.
Senza i vigneti nel Chianti, gli ulivi nell’Umbria, i muretti a secco del Salento, gli agrumi in Sicilia, le terrazze in Liguria, il verde delle Langhe nel Piemonte, infatti, vedremmo un'altra Italia, un Paese che non riconosceremmo e che non sarebbe potuto diventare quel «Bel Paese» universalmente conosciuto e apprezzato nel mondo. La vocazione agricola del nostro Paese -evidenzia la Cia- che ha contribuito a far crescere l’Italia, rimane per molti connazionali un motivo di vanto e distinzione.
Festeggeranno, quindi, i milioni d’italiani che tutt’oggi lavorano in agricoltura nel nostro Paese ma anche tutti quei cittadini che godono dei frutti della preziosa terra, dell’ambiente naturale e delle sue bellezze estetiche.

Insomma, la Festa dell’agricoltura a Torino -continua la Cia- rappresenta un’occasione ghiotta per trascorrere 4 giorni dentro uno scrigno di gusti, informazioni, novità e curiosità. In aree attrezzate, ospitali e confortevoli.
Dai laboratori, per riscoprire le tipicità della pasta e del pane fatti in casa, alla riscoperta dei giochi semplici che si facevano 100 anni fa in campagna, ma anche momenti di divulgazione e di dibattito sulle nuove tendenze politiche e tecnologiche del settore: seminari per giovani, donne e anziani oltre che convegni sull’evoluzione e la trasformazione del paesaggio agrario. Inoltre, migliaia di prodotti in mostra da degustare, rarità agroalimentari e nuove sperimentazioni di gusti.
Tra un «tomino alla birra di castagna» e un «risotto tricolore», le esibizioni dei gruppi folkloristici e gli spettacoli di artisti, cantautori e scrittori ispirati dal mondo rurale: questa sarà la festa dell’agricoltura. Una kermesse -conclude la Cia- che interesserà ogni fascia di età, molti curiosi e turisti che avranno modo di saggiare, se ve ne fosse ancora bisogno, quanto è buona l’agricoltura italiana.

L’agricoltura in cifre:
Oltre 2 milioni di italiani impegnati
Più di 9000 specialità enogastronomiche tipiche riconosciute
Circa 250 prodotti tutelati dai marchi di qualità Europei
Un fatturato annuo che supera gli 8 miliardi di euro