24 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Scozia | Ambiente

Shell: Chiudere la falla resta una sfida

Seconda perdita in una piattaforma nel Mare del Nord. Il petrolio continua a fuoriuscire. Almeno 216 tonnellate in mare

LONDRA - Resta una «sfida» aperta, come ammesso dalla stessa Shell, la chiusura della seconda falla nella piattaforma petrolifera Gannet Alpha, al largo della Scozia. La fuoriuscita di petrolio «è ridotta a due barili al giorno e lavoriamo senza pausa per eliminarla» ha assicurato Glen Cayley, direttore tecnico delle attività di esplorazione e produzione del gruppo petrolifero in Europa. Ma questa seconda falla, al contrario della prima, appare difficile da chiudere.
In un comunicato del gruppo, Cayley ha dichiarato che il petrolio fuoriusciva da due falle nello stesso oleodotto e che quella principale è stata contenuta giovedì. La seconda, di dimensione inferiore, è però più difficile da chiudere, a causa della sua posizione e della vegetazione sottomarina che la circonda. La chiusura di questa falla è una «sfida», ha dichiarato Caley ai giornalisti.

La macchia di petrolio si è notevolmente ridotta - Il direttore tecnico ha poi assicurato che la macchia di petrolio in superficie, che aveva raggiunto i 30 chilometri di lunghezza, si è notevolmente ridotta; ha poi ripetuto che dovrebbe disperdersi naturalmente, senza arrivare sulle coste. Dalla falla, comunque, sarebbero fuoriuscite 216 tonnellate di greggio nel Mare del Nord, secondo Shell, ovvero l'equivalente di 1.300 barili.
Secondo le autorità si tratta di un incidente «importante»; il Dipartimento dell'Energia e dei cambiamenti climatici (Decc) ha parlato di una fuoriuscita «sostanziale» nel contesto del Mare del Nord, anche se non è in alcun modo paragonabile al disastro avvenuto nel Golfo del Messico lo scorso anno.

La Shell ha individuato una seconda falla nella piattaforma Gannet Alpha, al largo della Scozia. Lo riporta oggi la Bbc. La multinazionale petrolifera dalla scorsa settimana è alle prese con una perdita di almeno 216 tonnellate - circa 1300 barili - di greggio. Il Dipartimento dell'Energia e dei cambiamenti climatici (Decc) ha riferito che si tratta di una fuoriuscita «sostanziale», nel contesto del Mare del Nord, ma che dovrebbe disperdersi spontaneamente, senza arrivare necessariamente sulle coste. Secondo il Decc, la perdita potrebbe essere di diverse centinaia di tonnellate.
La Shell ha reso noto che sta lavorando per localizzare con precisione la seconda falla. «Abbiamo un'infrastruttura sottomarina molto complessa e la posizione della perdita è in un punto particolare, dove vi è una forte crescita di organismi marini», ha detto Glen Cayley, direttore tecnico delle attività di produzione ed esplorazione della Shell in Europa. La chiazza di greggio sul mare, secondo quanto reso noto dalla compagnia ieri pomeriggio, ha una superficie di 0,5 chilometri.