Stop vendite allo scoperto, Codacons: era ora, ma 15 giorni non bastano
L'associazione dei consumatori chiede di tassare le transazioni finanziarie
ROMA - La Consob ha deliberato oggi lo stop alle vendite allo scoperto. Le disposizioni sono scattate da stamattina, dall'apertura della borsa, e resteranno in vigore per quindici giorni.
«Era ora! Ma 15 giorni non bastano» E' il commento del Codacons che, esattamente un mese fa, aveva già chiesto questo provvedimento. Per l'associazione di consumatori, infatti, è indispensabile bloccare chi, giocando in borsa, specula e guadagna allegramente senza neanche doverci mettere i soldi, mettendo a rischio la stabilità finanziaria di un Paese.
Ma questa misura, che si auspica sia presa a livello mondiale, e non solo per Francia, Italia, Spagna e Belgio, è necessario divenga permanente e non riguardi solo i titoli bancari ed assicurativi. Non si capisce, infatti, perché si debba consentire a qualcuno di poter cedere qualcosa senza nemmeno possederla realmente.
Infine il Codacons chiede che il Governo, nelle misure anti-crisi, aggiunga una tassazione delle transazioni finanziarie, come era stato originariamente previsto nella prima versione della manovra e poi misteriosamente scomparso a favore di un ben più ingiusto aumento del bollo sul dossier titoli, che colpisce indiscriminatamente risparmiatori e speculatori. Il risparmiatore medio italiano, infatti, fa pochissime transazioni in vita sua, a differenza degli speculatori che ogni giorno vendono e comprano per guadagnare sulle differenze di prezzo.
- 21/02/2022 Il “premio Covid” mette a rischio l’azionario
- 19/09/2020 Si decide il futuro di Borsa Italiana, Lseg per trattative esclusive con Euronext-Cdp
- 15/09/2020 Tre in lizza per Borsa Italiana, dagli svizzeri di Six l'offerta più alta
- 09/03/2020 Coronavirus, Piazza affari in profondo rosso. Bagnai: «Attivarsi contro vendite allo scoperto»