19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Crisi del debito

Chambers: Le divisioni politiche motivo del downgrade

Il Presidente di S&P: «Sollevano dubbi sulla capacità di risolvere i problemi fiscali»

NEW YORK - Il braccio di ferro sull'innalzamento del tetto del debito americano, che si è protratto a Washington per mesi, è stato uno dei fattori chiave che hanno portato l'agenzia di rating Standard & Poor's a tagliare la valutazione del debito degli Stati Uniti da «Aaa» a «Aa+» per la prima volta nella storia. A essere messo in dubbio, come ha spiegato la stessa agenzia, è la capacità dei politici americani di lavorare insieme per risolvere le questioni fiscali.

John Chambers, presidente della commissione rating di S&P, prevede che il debito americano continuerà a salire nonostante l'accordo per tagliare la spesa pubblica per almeno 2.100 miliardi di dollari in dieci anni. Inoltre, sebbene ulteriori passi verso la riduzione del deficit potrebbero migliorare l'outlook e spingere S&P a rivedere al rialzo il rating, la battaglia sul debito «lascia supporre che un ripensamento dell'agenzia sarà improbabile».
Il Governo americano «non ha la stessa capacità propositiva per arrivare a soluzioni di lungo termine che mettano i conti americani su basi solide», ha detto Chambers, a cui ha fatto eco David Beers, responsabile della divisione rating sul debito sovrano, secondo cui «l'anomalia politica di Washington è stata cruciale nel downgrade», soprattutto alla luce del rischio rappresentato dall'incertezza politica.