28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
L'avvertimento dell'Economist

«L'economia americana è sull'orlo di una nuova recessione»

«Solo la Federal Reserve può evitarla varando nuove misure espansive»

NEW YORK - La prima economia mondiale, gli Stati Uniti sono sull'orlo di una nuova recessione: non è inevitabile ma i rischi che si produca sono ormai molto elevati, avverte il settimanale The Economist. Nel numero in edicola domani viene analizzata a fondo la possibilità che si produca quella che gli economisti anglosassoni chiamano «double dip», ossia appunto una nuova fase di contrazione del Pil dopo quella di recupero che a sua volta ha seguito la precedente recessione. Un articolo eloquentemente accompagnato dall'immagine di un enorme squalo che si aggira sotto una barca. di Uno scenario che ha preso il sopravvento poco dopo l'accordo dell'ultimo minuto sui limiti al debito federale, che ha scongiurato una insolvenza sui pagamenti, mentre negli ultimi giorni i rischi di recessione si sono fatti più concreti con una serie di indicatori deboli.

Ma non sono solo i dati più recenti a dover preoccupare: secondo l'Economist «nell'ultimo anno in media il Pil è cresciuto a ritmi dell'ordine dell'1,6 per cento su base annua, ben al di sotto di quello che la maggior parte degli economisti stima essere la crescita di fondo degli Usa, e con un ritmo che in passato è stato quasi sempre seguito dalla recessione». Gli shock degli ultimi mesi potrebbero aver lasciato ferite più profonde di quanto precedentemente stimato, e intanto per gli Usa il prossimo anno si profila una pesante cura di austerità di bilancio: una correzione equivalente a due punti percentuali di Pil, la maggiore tra le più grandi economie e «abbastanza per trainare in recessione» il paese. In più le ultime settimane di braccio di ferro tra repubblicani e democratici sul bilancio hanno creato un clima di incertezza.

La recessione non è inevitabile, secondo The Economist, ma la possibilità di scamparla non è nelle mani dei politici, che al massimo possono «dire la verità sullo stato dell'economia». La scappatoia dipende dalla Federal Reserve, che deve lanciare una nuova tornata di acquisti di titoli del tesoro finanziandoli battendo nuovi dollari (Quantitative easing III). «Sarebbe stato meglio con manovre di bilancio», ma non ci sono più i margini. Ad ogni modo se gli Usa riusciranno ad evitare la recessione potrebbero ancora mettere in rilievo i punti di forza di fondo della loro economia: «una popolazione più giovane, tasse più basse, una economia più innovativa e, almeno finora, il dollaro come valuta di riserva mondiale».