Papandreou: Verso nuove correzioni al piano UE in giugno
Il Presidente greco: «Non lasceremo l'Eurozona. Via libera a Draghi per la BCE»
ROMA - «Nell'Eurozona alla moneta unica non corrisponde una politica economica comune. E' terra incognita: dobbiamo sicuramente fare altre correzioni, sia da parte nostra che da parte europea e lo vedremo a giugno a Bruxelles». Lo sostiene il premier greco George Papandreou in un'intervista al Corriere della sera in edicola oggi.
«NON LASCEREMO L'EUROZONA» - Sulla possibilità che la Grecia esca dall'euro o chieda la ristrutturazione del debito dichiarando parziale insolvenza, Papandreou chiarisce una volta per tutte: «Non faremo default e non lasceremo l'Eurozona. Queste due opzioni non esistono, creerebbero problemi troppo grandi non solo per noi, ma per l'Europa». Quanto alla proposta avanzata da qualche paese ad Atene di offrire le privatizzazioni come collaterali a garanzia del nuovo prestito europeo da 60 miliardi, il premier greco la considera «un suggerimento, ma non è chiaro - aggiunge - cosa significhi in pratica: o si privatizza - secondo lui - o si collateralizza».
«SI A DRAGHI» - «Voglio aggiungere una cosa, cui siamo molto sensibili - prosegue Papandreou - chiederci un'isola o un monumento come garanzia è quasi un insulto. La gente si aspetta che la nostra parola e le nostre azioni siano garanzia sufficiente». Il governo di Atene, assicura infine il premier, appoggerà la candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Bce. «Ho solo sentito cose eccellenti - dice Papandreou - le sue capacità sono incontestate. La Grecia è pronta a sostenerlo».
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