Berlusconi: nel 2014 deficit zero, da 2015 giù debito
«Ma interverremo sulla parte eccedente la somma pubblico-privato»
ROMA - Deficit zero nel 2014 e dal 2015 «bisognerà mettere mano alla riduzione del montagna del debito pubblico». Ma non secondo l'obiettivo individuato inizialmente dalla Ue, ovvero un ventesimo della parte superiore al 60% che per l'Italia «sarebbe stato insostenibile», ma bensì «per quella parte che è superiore all'aggregazione del debito pubblico e di quello privato». Silvio Berlusconi traccia la road map per il rientro dei conti pubblici, nella conferenza stampa che segue all'approvazione del Documento di economia e finanza.
Berlusconi ha rivendicato il «successo» del suo governo nell'individuazione del criterio per la riduzione del debito: di fronte all'idea iniziale della Ue, «un ventesimo della parte superiore al 60% del Pil che per noi sarebbe stato insostenibile», il premier rivendica come «abbiamo portato avanti la tesi che la solidità di un Paese non si può misurare solo dal debito, ma da altri fattori rilevanti, primo fra tutti la finanza privata». E l'Italia «è un Paese di risparmiatori, l'80% è proprietario di casa, con un sistema bancario molto solido e una bilancia commerciale in attivo, abbiamo riformato sistema delle pensioni, e tutto questo deve essere considerato per valutare la capacità di un Paese di sostenere il suo debito».
Quindi «dal 2015 ci attiveremo per la riduzione del debito ma per quella parte che è superiore all'aggregazione del debito pubblico e di quello privato».
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro