Di Pietro: Fermare il fenomeno, stop a ritorno schiavismo
«Pieno sostegno alla manifestazione dei giovani di oggi»
ROMA - «E' ora di dire basta con il caporalato. Basta con la violenza, con la spada di Damocle, con il ricatto, con la scusa che il precariato è l'unico modo per avere lavoro. Noi dell'Italia dei Valori abbiamo dimostrato di voler contrastare strenuamente il precariato partecipando a tutte le mobilitazioni e a tutte le trattative. Abbiamo anche preparato un libro bianco e l'abbiamo presentato al ministero competente e a tutte le organizzazioni sociali». Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un video-messaggio pubblicato sul suo blog, confermando così il sostegno del partito alla manifestazione Il nostro tempo è adesso.
«Nessuno mette in dubbio che in alcuni casi la flessibilità possa andare bene. Ma se serve come opportunità per il lavoratore oltre che per l'azienda. Tutt'altra cosa è il concetto che oggi prendo il lavoratore e domani lo lascio, quindi non si può sposare, non può avere futuro, non sa quando avrà uno stipendio e quando non ce l'avrà. Non si può mettere nelle mani delle aziende questo potere, e ancora meno lo si può mettere nelle mani delle aziende pubbliche, cioè dello Stato», aggiunge Di Pietro. «Questa vita sempre all'insegna dell'angoscia, sempre col nodo scorsoio al collo, è una non vita. E' una vita da schiavi - sottolinea -. La degenerazione verso il feudalesimo dei concetti di flessibilità, di mercato e di libertà imprenditoriale, non è la manifestazione di uno Stato moderno, anche se tanti cercano di farla passare per modernizzazione». «E' la manifestazione di un nuovo padronato che sfrutta il mercato degli schiavi, il sintomo di un 'nuovò sistema di relazioni industriali che di nuovo non ha proprio niente, ed è invece un ritorno al passato peggiore, ai tempi in cui i lavoratori non avevano nessun diritto». «E' un ritorno allo schiavismo. Fermiamo questo ritorno a un lavoro senza diritti. Fermiamo la tratta dei moderni schiavi», conclude.
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