26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Coldiretti

I vini di Novara e VCO si preparanoa al Vinitaly 2011

Giovedì prossimo l’apertura della kermesse a Verona

VERONA – A meno di una settimana dall’apertura di Vinitaly, i vini novaresi si preparano alla tradizionale vetrina internazionale dell’enologia che porta a Verona produttori e buyers da tutto il mondo: i vini delle Colline Novaresi – ma anche delle Valli Ossolane, nuova Doc del territorio del Vco – saranno presenti in forze al padiglione del Piemonte, con decine di produttori che hanno notato un aumento di interesse verso l’enologia e le produzioni delle due province.
Debutto – sempre nel padiglione Piemonte - anche per ConsAgri Vini, la struttura del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale che rafforza l’operatività distributiva dei piccoli produttori delle province piemontesi in cui la struttura consortile è insediata (Alessandria, Novara, Verbano Cusio Ossola).

«I vini novaresi riscuotono a Vinitaly un successo sempre crescente» sottolinea Paolo Rovellotti, presidente della Coldiretti regionale ed interprovinciale. «Il merito va certo ascritto all’ottimo lavoro svolto in vigna e cantina negli ultimi anni, merito di un mercato crescente per la Docg Ghemme che ha saputo fare da volano agli altri vini del territorio (in particolare le Doc Boca, Fara, Sizzano e Colline Novaresi).
Ed è anche merito di un’innovazione produttiva che, di recente, ha portato alla creazione di etichette nuove e interessanti, segno di una voglia di progredire e crescere forti di una tradizione autorevole e secolare».

Per Vinitaly si tratta di un anno particolare, che celebra i 150 anni di un’Italia unita anche sotto il profilo del patrimonio enologico che la rende nazione ai vertici mondiali per qualità e tipologia dei vini prodotti: il vino è infatti la principale voce dell'export agroalimentare nazionale con oltre la metà del fatturato estero che viene realizzato sul mercato comunitario dove la Germania è il principale consumatore di vino italiano.
Il primo mercato extracomunitario di sbocco, con un quarto del valore totale delle esportazioni, sono invece gli Stati Uniti. Il risultato sui mercati esteri è di buon auspicio per la vendemmia 2010, stimata su valori contenuti compresi tra i 45 ed i 47 milioni di ettolitri, con il 60 per cento della produzione che sarà destinato alla realizzazione dei 498 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (320 vini Doc, 41 Docg e 137 Igt).

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Coldiretti - Agri2000 sulla vendita diretta i bianchi e rossi Made in Italy sono al primo posto tra i prodotti acquistati nelle aziende agricole e nei mercati degli agricoltori, personalmente o attraverso i gruppi di acquisto solidale, superando abbondantemente ortofrutta e formaggi.. La tendenza di crescita è favorita dal fatto che l'Italia è l'unico Paese al mondo a poter offrire una grande varieta' dei percorsi turistici legati all'enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare il nettare di bacco, oltre a piu' di diciottomila agriturismi.
Nella classifica delle Regioni sono in testa la Toscana, con 4.876 produttori e il Piemonte (3.738), davanti a Veneto (2.560), Emilia Romagna (2.489) e Sicilia (1.926). E non mancano le esperienze innovative di commercializzazione e non solo. Il nettare di Bacco viene anche utilizzato per trattamenti di benessere, come per la vinoterapia. Dai bagni nel vino agli impacchi di uva nera, fino allo scrub col mosto d’uva, sono sempre più le proposte che agriturismi e resort del vino offrono per tonificare il corpo e rilassare la mente.