29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Federalismo fiscale

Confesercenti: Avanti sì, ma senza nuove tasse

Marco Venturi: Non “tagliare” la cultura per tenersi le inutili province. abolirle per produrre un beneficio di 300 euro per ogni famiglia

ROMA - «Che il federalismo proceda è un bene, ma potrà tramutarsi in un grave errore se spianerà la via all’introduzione di maggiori imposte. In questo caso il conto verrebbe presentato ad imprese e famiglie mentre andrebbe girato tutto intero alla politica che favorisce spese inutili e sprechi insopportabili. Invece nel nostro Paese avviene che sia molto facile tornare sui propri passi quando si individuano tagli di spesa e scaricare con la stessa rapidità il costo di questa marcia indietro sui contribuenti. Restiamo convinti invece che il federalismo debba essere l’occasione per dire basta a questo insopportabile teatrino.

Tagliare le spese non necessarie, ridurre i costi della politica: questa è l’unica, vera scelta da fare. Invece di togliere risorse alla cultura si taglino le inutili Province che rischiano di restare un carrozzone privo di senso ed un veicolo di crescita della pressione fiscale anche con il Federalismo. Il dettagliato dossier sulle Province, che la Confesercenti oggi propone, denuncia con chiarezza l’inutilità delle stesse e dimostra come la loro abolizione porterebbe vantaggi non irrilevanti per i contribuenti. Le famiglie ad esempio con la sparizione di questi Enti ricaverebbero un beneficio di 300 euro l’anno per non parlare dei vantaggi che avrebbero i già tanto tartassati automobilisti. Invece finora si è pensato solo a creare nuove Province ed a trovare competenze stiracchiate per Enti i cui compiti potrebbero essere assolti senza rimpianti da Regioni e Comuni, semplificando così anche la fin troppo fitta ragnatela istituzionale».