24 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Agricoltura

Gardini (Fedagri):«E' tempo di unire le forze»

«Si rischia un punto di non ritorno. Appello a tutto il mondo agricolo nazionale per chiedere una mobilitazione comune che dia forza e voce ai gravi problemi che affliggono il comparto»

ROMA - «La politica e il Governo diano finalmente prova che il settore agricolo e agroalimentare sono importanti per l’economia del Paese».
È quanto dichiara il presidente di Fedagri-Confcooperative, Maurizio Gardini, sottolineando che il comparto vive oramai una crisi conclamata, come testimoniano sia i dati sui fallimenti aziendali (un’impresa su tre in Italia è a rischio chiusura) sia quelli sul pesante calo del reddito agricolo nazionale (- 3,3% solo nel 2010, in controtendenza negli ultimi dieci rispetto alla media Ue)».
«Sarebbero necessari - continua Gardini - provvedimenti a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, dell’innovazione dei prodotti, per la riduzione dei costi, per la sburocratizzazione, oltre che per favorire le aggregazioni economiche dei produttori. Tutte misure determinanti per il rilancio del settore».

«La proroga al pagamento delle multe per le quote latte, confluita nel maxiemendamento al decreto milleproroghe presentato oggi al Senato - sostiene Gardini - non va in questa direzione. A tal proposito ho registrato solo commenti negativi e espressioni di preoccupazione da parte di tutto il mondo agricolo. Sconcerta il fatto che non si trovino risorse per gli emendamenti relativi al settore bieticolo-saccarifero e per il gasolio per le serre, mentre si perpetua il solito scandaloso e infinito rinvio per chi non ha mai voluto mettersi in regola, con oneri previsti a copertura di questo provvedimento pari a 30 milioni di euro».
«È arrivato il momento, - sostiene Gardini - se vogliamo salvare la nostra agricoltura, di assumerci la responsabilità di manifestare il nostro sconcerto insieme, a nome di tutti gli agricoltori italiani, dando voce alle migliaia di imprenditori agricoli che ci chiedono di rappresentare il loro disagio e la loro forte preoccupazione per il futuro delle proprie aziende agricole e dei loro figli».

«Mi rivolgo innanzitutto alle Centrali cooperative con cui abbiamo dato vita all'Alleanza delle Cooperative Italiane, alle organizzazioni professionali agricole, ai sindacati dei lavoratori e anche a quell'industria agroalimentare italiana che ha a cuore le sorti della produzione agricola nazionale, per chiedere a tutti una mobilitazione comune. Uniamo tutte le nostre forze - conclude Gardini - per chiedere da subito al Governo, alla politica e alle Istituzioni una reale attenzione per il settore».