25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Prodotti tipici

Buona visibilità per le pere IGP dell’Emilia Romagna

Protagonista in questi giorni di numerose iniziative di promozione e comunicazione, volte a consolidare la conoscenza del prodotto e l’apprezzamento da parte dei consumatori italiani

FERRARA - La pera IGP dell’Emilia Romagna è protagonista in questi giorni di numerose iniziative di promozione e comunicazione, volte a consolidare la conoscenza del prodotto e l’apprezzamento da parte dei consumatori italiani.
La vetrina sulla pera dell’Emilia Romagna si focalizza su Abate Fetel, la regina delle pere, prodotta praticamente solo in Emilia Romagna e quotata oggi sui mercati nazionali e internazionali come il top della gamma delle pere italiane.
Le attività promozionali, gestite ad esempio da Granfrutta Zani, stanno coinvolgendo numerosi punti vendita di Coop Italia in Emilia Romagna.

Sul piano della comunicazione la pera IGP dell’Emilia è stata e sarà protagonista di numerose trasmissioni a diffusione nazionale.
Uno Mattina su Rai 1 ha ospitato Gabriele Ferri di Naturitalia, in qualità di socio del Consorzio pera IGP, per presentare al grande pubblico le caratteristiche sensoriali della pera Abate, i requisiti nutrizionali, le curiosità legata alla produzione.
I primi di febbraio poi la pera IGP dell’Emilia Romagna sarà protagonista di altre due trasmissioni sulle reti Rai, TG2 Eat Parade di Bruno Gambacorta, che vedrà il prodotto pera protagonista in cucina con il noto chef bolognese Marcello Leoni e Geo and Geo, su Rai 3, da parte di Qualivita che si propone di promuovere la conoscenza e la cultura del settore agroalimentare.
La pera Abate Fetel si conferma anche quest’anno come uno dei prodotti di punta della frutta invernale dell’Emilia Romagna con quotazioni positive legate soprattutto alla scarsa produzione.

Secondo i dati consuntivi di CSO infatti la produzione italiana di pere si conferma nettamente inferiore alla media dell’ultimo decennio.
Con circa 680.000 tonnellate a livello nazionale, l’offerta flette del 21% rispetto al 2009 e del -23% rispetto alla media 2005-2008.
Tutte le principali varietà mostrano segni negativi confrontati con l’anno precedente. In particolare per l’Abate Fetel il calo si attesta sul -27%, per Kaiser, sul -34%, per la Conference -21%, per la William B.C.,, -15%.