27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Il 3 febbraio Politi e Chiamparino siglano protocollo d’intesa

L’Anci promuove la «Carta di Matera» della CIA

L’obiettivo è quello di coinvolgere i comuni italiani e le amministrazioni locali in un progetto di sviluppo e rinascita dell’agricoltura nazionale a partire dal territorio

ROMA - Costruire una nuova politica agraria nazionale partendo dal territorio e, quindi, dal supporto degli enti locali. E’ questo l’obiettivo della «Carta di Matera», il manifesto programmatico delineato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori per coinvolgere i comuni italiani nella costruzione di «un futuro con più agricoltura». Un invito raccolto immediatamente dal presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, che il 3 febbraio prossimo, alle ore 15 presso la sede dell’associazione in via dei Prefetti a Roma, siglerà con il presidente della Cia Giuseppe Politi un protocollo d’intesa che raccoglie le sfide della «Carta» e s’impegna a veicolare e a promuovere le istanze contenute nel documento.

Con la firma di giovedì prossimo, dunque, s’inaugura ufficialmente -afferma la Cia- un nuovo corso delle relazioni tra agricoltori e comuni italiani, in un momento in cui il settore primario attraversa una crisi assai complessa: costi e oneri burocratici in crescita, redditi in caduta libera, prezzi non remunerativi, scarsa mobilità fondiaria, debolezza di servizi qualificati di formazione o consulenza e squilibri notevoli nella filiera agroalimentare. Il tutto mentre l’Unione europea, a cominciare dalla riforma della Pac post 2013, pone nuove sfide che non possono non essere raccolte: i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, le risorse idriche e la salvaguardia della biodiversità.
Per affrontare tutto questo - spiega la Cia - è necessario, oggi più che mai, lavorare insieme agli enti locali, stabilendo rapporti e stipulando accordi, concordando indirizzi e programmi di attività e soprattutto attuando politiche sul territorio a favore di tutta la collettività.

La «Carta di Matera», stilata dalla Confederazione nel corso dell’ultima «Festa nazionale dell’agricoltura» a settembre, promuove un «patto» tra le organizzazioni degli agricoltori e gli amministratori locali, che si fonda su principi come la rivalutazione dell’attività agricola in tutte le sue forme, la salvaguardia del suolo e dell’ambiente e la valorizzazione del rapporto tra cibo e territorio. Non dimenticando -conclude la Cia- la diffusione prioritaria dei servizi e la semplificazione della macchina burocratica, senza le quali le imprese agricole non vanno avanti.