19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Agricoltura

«La nuova pac segua l’esempio dell’ocm ortofrutta»

Gardini (Fedagri): «Il regime di sostegno dell’ortofrutta non è in discussione e non vogliamo che lo sia nella Pac post 2013»

BOLOGNA – L’Alleanza delle Cooperative Italiane a cui ha dato vita in questi giorni il mondo della cooperazione che fa capo ad Agci, Confcooperative e Legacoop rappresenta una risposta concreta alla forte esigenza di semplificazione della rappresentanza di cui l’Italia ha grande bisogno, in particolare in agricoltura».
Lo ha dichiarato il Presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, nel corso dell’incontro «Nuova Pac e ortofrutta – La posizione italiana», organizzato a Bologna dalla Regione Emilia Romagna.
«Come centrali cooperative – ha proseguito Gardini – abbiamo condiviso una proposta comune sulla riforma della Pac, presentata al Parlamento europeo, che si basa essenzialmente su tre gambe: rispetto ambientale, spinta alla competitività delle imprese, valorizzazione del lavoro. Su questo documento abbiamo cercato il confronto con le Organizzazioni agricole e dei lavoratori nella consapevolezza che in questa fase di avvio del dibattito sulla Pac è indispensabile creare le massime convergenze per raggiungere una posizione negoziale forte e condivisa, base di partenza necessaria per la trattativa che si aprirà con gli altri Paesi europei»

«Sarà di importanza strategica - continua Gardini - mantenere le regole che attualmente governano la frutta e la verdura europea. Regole che hanno consentito alla Regione Emilia Romagna e all’Italia di consolidare e far crescere importanti gruppi cooperativi, capaci oggi di esportare in tutto il mondo».
«L’Ocm ortofrutta – aggiunge Gardini - non è oggi in discussione e non vogliamo che lo sia nella Pac post 2013. Il regime di sostegno dell’ortofrutta è sempre stato per noi un esempio da seguire, per questo riteniamo che il suo modello vada allargato a tutti i settori produttivi».
«Tale regime di sostegno - spiega Gardini - non solo ha il vantaggio di responsabilizzare i produttori perché si basa sul principio del cofinanziamento pubblico privato, ma consente altresì di indirizzare le risorse verso politiche dirette agli agricoltori attivi, valorizzandone i prodotti dal punto di vista qualitativo e commerciale».
Un passaggio ulteriore il presidente Gardini lo ha dedicato ai temi del sostegno di alcune filiere strategiche, come ad esempio quelle dei prodotti ortofrutticoli trasformati, per le quali bisogna predisporre misure ad hoc al fine di mantenere l’attuale livello di produzione e di aggregazione, oltre che la reciprocità nei rapporti commerciali con i paesi terzi. A quest’ultimo proposito occorre rafforzare le strategie internazionali dell’Unione europea, indispensabili per competere nel mercato globale.