28 agosto 2025
Aggiornato 08:30
Tra tante polemiche

Via ai saldi nella grandi città

Dopo un primo assaggio a Napoli e in alcune città del Sud, scatta giovedì la vera partenza dei saldi: giovedì il via ufficiale a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova

ROMA - Scatta oggi, tra le polemiche dei presaldi, la seconda tranche della corsa agli sconti dei saldi invernali: il via ufficiale è a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova. Ultima la Valle d'Aosta che 'sconterà' solo il 10 gennaio, mentre già dal 2 sono partiti i saldi a Napoli, Palermo, Potenza, Catanzaro.

Ma il calendario dei saldi ufficiali, variabile anche quest'anno da Regione a Regione (sebbene oltre l'80% di commercianti e consumatori, secondo un sondaggio Confcommercio-Format, sia favorevole a una data unica) è stato da alcuni disatteso: in base alle stime del Codacons, la percentuale degli esercenti che alla cassa 'alleggerisce' lo scontrino anche fuori dal periodo ufficiale supera il 30%, con sconti medi dal 20 al 40%, usando il sistema di selezione della clientela fortunata, ovvero «proponendoli direttamente ai consumatori in fase di acquisto, accettando le richieste di sconti dei cittadini o inviando lettere e sms ai clienti fidati». Un sistema di vendita che oggi trova la condanna dall'antitrust: Occorre eliminare il fenomeno delle «prevendite» in saldo riservate a gruppi di consumatori, dice l'organo per la concorrenza in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento con la quale chiede una modifica della normativa in senso pro concorrenziale e di maggiore tutela dei consumatori.

Comunque da oggi altri potenziali clienti si apprestano a rimpinguare le casse dei negozianti, specie di abbigliamento. Secondo infatti le stime Fismo - Confesercenti lo scenario delle vendite di capi di abbigliamento è stato quello di un Natale poco brillante che ha lasciato il passo all'attesa per i saldi: 6 italiani su 10 avrebbero aspettato. Secondo la previsione dell'ufficio studi della Confcommercio nella stagione dei saldi invernali la spesa media per famiglia sarà di 415 euro; in particolare il totale della spesa per abbigliamento e accessori sarà di 6,2 miliardi di euro, che va a incidere per il 18% sul fatturato del settore.

Nella capitale intanto si prepara un lungo week end di shopping: saracinesche alzate per la Befana, con la firma, da parte dell'assessore alle Attività produttive Davide Bordoni, della deroga alla chiusura festiva, e i negozi potranno restare aperti anche nelle due domeniche successive la data di inizio dei saldi, cioè domenica 9 e domenica 16.