25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Settore ortofrutticolo

Allarme per le clementine «made in Italy»

Prezzi sui campi in caduta, si produce sottocosto e dalla Spagna è una vera invasione

ROMA - Suona l’allarme per le clementine «made in Italy». I produttori della Calabria, della Basilicata e della Puglia stanno vivendo una drammatica situazione. I prezzi pagati sul campo registrano una caduta verticale, si produce sottocosto e dalla Spagna è una vera e propria invasione. La denuncia viene dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, molto preoccupata per uno scenario sempre più difficile che rischia di mettere in ginocchio tante aziende che già operano in un contesto assai complesso e alle prese con oneri (produttivi, contribuitivi e burocratici) crescenti e penalizzanti.
La Cia, nel far notare che l’ennesima grave flessione dei prezzi all’origine non è assolutamente addebitabile a problemi di ordine produttivo, sottolinea che oggi si assiste ad un progressivo calo dei consumi delle clementine che non induce il commercio ad acquistare le partite di prodotto.
Non solo. Quest’anno si registra -sottolinea la Cia- un particolare ingolfamento del mercato dovuto all’import massiccio di clementine spagnole, a differenza dello scorso anno, quando la Spagna ebbe un forte calo produttivo per ragioni climatiche.
Davanti a questi pressanti problemi, la Cia ritiene siano indispensabili misure di sostegno legate a crisi di mercato gravi come questa delle clementine. La Commissione europea -evidenzia la Confederazione- dovrà quanto prima rendere operativi alcuni orientamenti, legati al «secondo pilastro», appena abbozzati nel suo ultimo documento sulla Pac post 2013, dato che le regole attuali sui ritiri di mercato sono, come è noto, assolutamente inutilizzabili.