20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La sfida Fiat

Marchionne: tempi stretti su Mirafiori, fuori la politica

«Non possiamo permetterci di passare mesi a discutere, ci sono ragioni industriali. Gli estremismi siano lontani dalla fabbrica»

TORINO - «Stringere i tempi il più possibile». E' l'appello che l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne lancia ai sindacati per il futuro dello stabilimento di Mirafiori, raccomandando di «tenere la politica fuori dalla porta e gli estremismi lontani dalla fabbrica».
«Non possiamo permetterci di passare mesi a discutere, ci sono ragioni industriali che non possono aspettare se vogliamo avviare gli investimenti e far partire il progetto. Ci sono anche ragioni - ha detto Marchionne ai sindacati durante il tavolo all'Unione Industriali di Torino - di serietà e di responsabilità che spingono verso una soluzione rapida».
In conclusione del suo discorso Marchionne ha osservato che «Mirafiori è già stato in un passato recente un esempio di come si possano cambiare le cose, e di come si possano raggiungere traguardi sulla via del dialogo. Il mio augurio è che torni ad essere di nuovo un esempio in un futuro molto prossimo».

Ipotesi referendum - «Potrebbe essere utile a tutti noi in questa sala sapere direttamente da loro (i lavoratori ndr), magari tramite un referendum che cosa ne pensano». Lo ha auspicato l'a.d. di Fiat Sergio Marchionne ai sindacati sottolineando la necessità di «impegnarci tutti quanti, per garantire le migliori condizioni di governabilità dello stabilimento. Perciò la prima e la più importante responsabilità da assumere è quella che, una volta raggiunto un accordo su queste modalità, dobbiamo rispettarlo».
Per Marchionne «è una sfida tra noi e il resto del mondo e si può vincere solo se tutte le forze si uniscono e lavorano nella stessa direzione». Ecco perchè l'a.d. di Fiat vorrebbe che «i primi ad essere convinti della bontà del progetto fossero i nostri lavoratori. Sono loro che avranno la responsabilità e il privilegio di trasformare Mirafiori in un impianto di livello internazionale».