23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Agricoltura

Le cooperative incontrano gli assessori regionali all’agricoltura

Il presidente di Fedagri Gardini: «Ci sono interventi che possono essere attuati subito e che non comportano alcuna spesa»

ROMA – Le tre organizzazioni cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Agci-Agrital hanno incontrato questa mattina il Coordinamento degli Assessori all’Agricoltura presso la sede della Conferenza Stato - Regioni.
«L’agricoltura attraversa una crisi ormai di sistema – ha dichiarato il presidente Maurizio Gardini a nome delle tre centrali – ma pur nella consapevolezza dell’assenza di risorse finanziarie disponibili per il settore, noi riteniamo ci siano interventi da poter attuare subito e che non comportino costi aggiuntivi».

Gardini ha fatto riferimento a due grandi questioni: il peso della burocrazia che grava sulle aziende agricole e che comporta l’aggravio di costi che potrebbero essere ridotti semplificando molte delle normative esistenti; l’impossibilità da parte delle aziende di grandi dimensione o intermedie di accedere agli aiuti previsti dai Programmi di Sviluppo regionali per gli investimenti tecnologici. In tal senso, per evitare che le grandi aziende vengano penalizzate e che si pregiudicano allo stesso tempo processi di fusione e aggregazione, Gardini ha espresso l’auspicio che i PSR possano essere riformulati in corso d’opera in maniera da rendere accessibili i fondi già negli ambiti dei programmi attualmente in corso d’opera.

Il Coordinatore degli Assessori regionali Dario Stefano ha ascoltato con grande attenzione le richieste della cooperazione e ha riconosciuto inoltre alla tre centrali il merito di aver elaborato un documento congiunto ed una posizione unitaria sul futuro della nuova Politica Agricola Comune, sottoscrivendo un documento di proposte presentato mesi fa agli Assessori Regionali.
Infine, Stefano si è detto assolutamente favorevole a garantire la presenza delle Organizzazioni Cooperative agricole nei cosiddetti tavoli «verdi» o «agroalimentari» attivati a livello regionale. «E’ per noi scontato – ha dichiarato – che così come avviene a livello nazionale, la filiera cooperativa sia sempre rappresentata anche a livello regionale».