Al G7 focus sui cambi
I Ministri delle finanze e i Governatori a Washington. Stasera vertice informale, per l'Italia Tremonti e Draghi
WASHINGTON - L'imponente ambasciata del Canada a Washington, a metà strada tra la Casa Bianca e il Campidoglio, ospiterà stasera i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali del G7 in un vertice informale che vede in primissimo piano le tensioni sul mercato valutario e la possibilità che scaturiscano in una guerra dei cambi. La cena di Pennsylvania avenue, alla quale l'Italia sarà rappresentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi si svolge a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale e non prevede un comunicato finale.
Politica monetaria - Ma è proprio l'informalità dello schema e la sua agenda «flessibile» a rendere possibile una discussione franca su di un tema controverso come quello dei cambi. «Gli eventi recenti illustrano il fatto che le pressioni e la necessità di aggiustamenti sono in crescita», aveva detto nei giorni scorsi da Montreal il vicegovernatore della Banca Centrale canadese Tiff Macklem, al quale ha fatto eco il ministro delle Finanze canadese Jim Flaherty, che ha la presidenza del G7. Durante l'incontro si discuterà delle divergenze tra i Paesi che vorrebbero tassi di cambio più flessibili e la Cina, che resiste alle richieste di lasciare apprezzare la propria valuta.
Dal canto suo la Cina ha ribadito ieri il proprio «impegno ad andare verso un tasso di cambio flessibile», ma sottolineando che la riforma della propria valuta dovrà essere graduale. Il vicegovernatore della Banca Centrale cinese Yi Gang, parlando durante un forum organizzato a Washington, ha ricordato che «approccio e velocità di attuazione devono essere graduali, per il bene della Cina e del mondo».
Stato dell'Economia - L'agenda della cena di lavoro, così è definita dalla presidenza canadese, nella sua flessibilità prevede comunque tre punti. Il primo riguarda lo stato dell'economia mondiale al quale verrà dedicato il grosso della discussione, con la disamina dei principali rischi di breve periodo e le necessarie azioni per contrastarli. Una verifica, di fatto, dell'efficacia della 'cornice' decisa dal G20 per conseguire una crescita globale forte e sostenibile dopo la devastante crisi finanziaria che ha investito tutto il mondo.
Riforma della governance del FMI - Ma la cena di Pennsylvania avenue che si svolgerà a pochi metri anche dalla National Gallery, uno dei più importanti musei d'arte del mondo, consentirà anche di affrontare lo spinoso nodo della riforma della governance del Fondo Monetario Internazionale per attuare l'impegno dei capi di Stato e di governo del G20 ad attuarla entro la fine di novembre. In discussione la richiesta di maggior peso nel board dell'istituzione da parte dei principali Paesi emergenti e poveri con l'Europa che finora ha offerto di rinunciare a due seggi, che diventerebbero così a rotazione. La proposta è stata finora giudicata insufficiente anche dagli Stati Uniti, che nmel board Fmi detengono anche un sostanziale diritto di veto. E nuove idee che possano 'rompere' questa contrapposizione potranno essere esaminate al tavolo informale.
Nuove regole di Basilea - Ultimo, punto, non certo in ordine d'importanza, è quello della riforma del settore finanziario, con le nuove regole di Basilea per una maggiore capitalizzazione delle banche internazionali che sono in attesa del sigillo finale da parte del vertice di Seoul di novembre.
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