Draghi: le banche italiane sono solide
«Con capitalizzazioni sopra la media e di elevata qualità. La riforma globale deve affrontare la questione delle istituzioni di rilevanza sistemica»
BASILEA - La riforma globale del settore bancario deve essere ancora completata, affrontando la questione delle istituzioni di rilevanza sistemica. Lo ha affermato il presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, durante una conferenza stampa presso la Banca dei regolamenti internazionali. «Non è finita. Ora dobbiamo passare a una parte molto importante», ha affermato. Questa seconda parte deve rispondere, con una serie di misure, ai pericoli rappresentati da banche e istituzioni finanziarie che data la loro molte hanno rilevanza sistemica.
Queste dovranno poter contare su capacità di assorbire perdite superiori ai nuovi parametri previsti nell'appena approvata riforma di Basilea III. Secondo Draghi bisogna migliorare la capacità di questi istituzioni di divincolarsi dalle difficoltà «senza creare grandi sconvolgimenti e e senza dover far ricorso ai soldi dei contribuenti». Sarà proprio all'Fsb presentare al G20 che si terrà a novembre, in Corea del Sud, misure che prevedono una vigilanza più stretta specifica sulle istituzioni di rilevanza sistemica.
BANCHE ITALIANE SOLIDE - Le banche italiane sono ben piazzate sul percorso che porterà tutte le grandi istituzioni finanziarie internazionali a adeguarsi ai nuovi parametri prudenziali, decisi ieri con l'accordo su Basilea III. «Le banche italiane sono solide - ha affermato, secondo quanto riporta Dow Jones - con livelli di patrimonilizzazione superiori alla media e una di una qualità migliore».
Draghi ha peraltro rilevato che la maggior pare delle banche italiane non ha ricevuto aiuti pubblici. Al momento gli strumenti di sostegno approntati dai governo a favore delle banche possono essere utilizzati dalle stesse nel calcolo dei loro livelli di patrimonializzazione, ma con la progressiva entrata in vigore di Basilea 3 dovranno essere sostituiti. Dopo il via libera di ieri alla riforma oggi nella città elvetica i lavori sono proseguiti a livello di 10 dei banchieri centrali.
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