3 ottobre 2025
Aggiornato 13:00
Morti bianche

Tre operai muoiono in una cisterna, Napolitano «indignato»

Il Capo dello Stato: «Indigna il ripetersi di gravi negligenze». La morte è avvenuta per asfissia, questa è l'unica certezza

CAPUTA - Tragedia del lavoro a Capua, in provincia di Caserta: tre operai sono morti all'interno di un silos della ditta farmaceutica Dsm mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione. Le vittime si chiamavano Antonio Di Matteo, 63 anni, originario di Macerata Campania, Giuseppe Cecere, 50 anni, originario di San Prisco, Comuni del casertano, e Vincenzo Russo, 4 anni, originario di Casoria in provincia di Napoli.

ASFISSIA - La morte è avvenuta per asfissia, questa è l'unica certezza che, per il momento, è stata avanzata dagli investigatori che stanno lavorando per risalire alle cause dell'incidente sul lavoro. Secondo quanto confermato dai vigili del fuoco di Caserta quando i tre corpi sono stati estratti dalla cisterna il loro aspetto era cianotico, testimonianza che erano privi di ossigeno. I corpi senza vita erano distanti tra loro: due sono stati, infatti, rinvenuti quasi in superficie mentre il terzo era nel fondo del silos alto circa 12 metri. Per estrarre il cadavere, infatti, è stato necessario che i vigili del fuoco si calassero con particolari attrezzature all'interno della cisterna. Il pm ha disposto il sequestro dell'impianto che era fermo da più di un mese.

NAPOLITANO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «in una giornata funestata da più infortuni sul lavoro, a Pistoia e a Capua, nell'esprimere la commossa partecipazione al dolore delle famiglie e delle comunità colpite, raccoglie la diffusa indignazione per il ripetersi di incidenti mortali causati da gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori in operazioni di manutenzione nei silos simili a quelle che già più volte in precedenza hanno cagionato vittime». Lo riferisce una nota del Quirinale.