Draghi: da Basilea 3 benefici a stabilità e crescita
Il Governatore della Banca di Italia: «I costi sono gestibili mentre i vantaggi a lungo termine saranno notevoli»
BASIELA - «L'analisi mostra che i costi macroeconomici del rafforzamento degli standard» previsti da Basilea 3 «sono gestibili, mentre i benefici a lungo termine per la stabilità finanziaria e una più stabile crescita economica sono sostanziali». Così il presidente del Financial stability board e governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, in una nota della Banca dei regolamenti internazionali (Bri).
GLI EFETTI - Passare alle nuove regole di Basilea III, che impongono una stretta sul capitale bancario e la liquidità delle banche, sottrarrà appena lo 0,04% l'anno alla crescita del Pil per un periodo di quattro anni. La valutazione è del Financial Stability Board guidato da Mario Draghi e del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria guidato da Nout Wellink, secondo cui i costi associati alla transizione alle nuove regole saranno «modesti» in termini di impatto sulla produzione aggregata e deriveranno principalmente dal trasferimento dei costi dalle banche all'economia reale, con impatto sugli investimenti. Se i requisiti più stringenti saranno introdotti gradualmente nel corso di oltre quattro anni - si legge in una nota emessa oggi dalla Banca dei regolamenti internazionali - la valutazione è che un aumento di un punto percentuale del rapporto fra capitale ordinario e attività commisurate al rischio avrà un impatto di «appena lo 0,04% sulla crescita annua del Pil nei quattro anni e mezzo». Un effetto che si riduce a meno della metà nel caso di un aumento del 25% degli asset liquidi. Mentre al contrario il passaggio alle nuove regole attraverso un più breve periodo di transizione (due anni e mezzo) avrebbe un impatto sul Pil «leggermente più elevato».
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