25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Industria automoblistica

Auto, le Big Usa in ripresa

Dati su utili e vendite incoraggianti. Obama sprona le case Detroit. Marchionne punta sul Grand Cherokee di Chrysler

NEW YORK - I segnali sono positivi, gli ultimi dati sugli utili e le vendite sono incoraggianti. L'industria dell'auto statunitense dopo il quasi collasso del 2008-2009 si è rinnovata e sta emergendo dalla crisi. Nel primo trimestre dell'anno, per la prima volta dal 2004, le «tre grandi» di Detroit hanno registrato un utile operativo. Gm di 865 milioni di dollari, Chrysler di 143 milioni di dollari, Ford un profitto di 2,1 miliardi di dollari. La performance è addirittura migliorata nel secondo trimestre, con Chrysler cha realizzato un utile di 183 milioni di dollari e Ford di 2,6 miliardi di dollari. Il risultato di Gm è atteso il 12 agosto e le previsioni sono favorevoli.

Anche le vendite sono in crescita, come segnalano gli dati relativi allo scorso mese. Performance positive anche se gli analisti si aspettavano qualcosa in più. L'aumento maggiore è stato quello di Gm (6%), concentrato nei 4 marchi su cui la società punta per il futuro e che rimarranno una volta completata la riorganizzazione del gruppo (Chevrolet, Buick, Cadillac e Gmc). Bene anche Chrysler, controllata da Fiat, con una crescita delle immatricolazioni del 5% rispetto a luglio 2009. E' il quarto rialzo consecutivo su base annuale e conferma l'efficacia della strategia di Sergio Marchionne per il rinnovamento societario. Ford ha conseguito un incremento del 3,1%, che sale al 4,6% se si considerano solo i marchi Ford, Lincon e Mercury.

Il quadro è dunque incoraggiante, per certi versi sorprendente. L'intervento del governo nell'industria dell'auto americana è stato provvidenziale. Senza gli aiuti federali, per decine di miliardi di dollari, Gm e Chrysler sarebbero fallite e si sarebbero persi un milione di posti di lavoro. E' quanto si legge nel rapporto ufficiale della Casa Bianca sulla ricostruzione del settore auto. Grazie al salvataggio del governo, il comparto ha aggiunto 55mila posti di lavoro. L'anno precedente ne erano stati perduti oltre 330.000. A Detroit, l'epicentro della crisi, una città che ha subito conseguenze sociali devastanti per il declino delle sue società, Chrysler nello stabilimento di Jefferson North ha creato 1.100 posti di lavoro, aggiungendo anche un turno nella fabbrica. E' stata proprio questa fabbrica la prima tappa della visita di Barack Obama a Detroit. (segue)