Diplomatici in rivolta, Frattini: tagli «assurdi»
Tensione nel Governo per lo sciopero degli Ambasciatori il 26 luglio, i vertici della Farnesina firmano lettera a Napolitano
ROMA - E' la rivolta dei diplomatici, sostenuta dal ministro degli Esteri. Vi è tensione nel governo in vista dello sciopero degli ambasciatori e Franco Frattini parla della manovra come di «una risposta errata a un'esigenza giusta». Ieri, poche ore prima della sua partenza per Kabul, il ministro ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera sulla «guerra in casa» che si profila all'orizzonte. I diplomatici si preparano a uno sciopero contro i tagli alle spese decisi dal governo per il 26 luglio, ossia alla vigilia della settima conferenza che riunirà a Roma tutti gli ambasciatori del Paese. E Frattini difende idealmente anche i massimi vertici del Ministero che hanno firmato una lettera-appello collettiva al Presidente della Repubblica, ai presidente delle Camere e ai ministri Frattini (appunto) e Tremonti.
Secondo la lettera degli ambasciatori (firmata dal segretario generale Massolo, i direttori generali, i maggiori ambasciatori) stralci della quale sono riportati da Repubblica, i tagli previsti «se approvati senza adattamenti produrrebbero pesanti ricadute sulla capacità delle istituzioni di tutelare gli interessi nazionali all'estero».
E Frattini sul Corsera spiega: «C'è stata una risposta sbagliata a un'esigenza giusta. Sbagliato è stato colpire i corpi scelti dello Stato, la diplomazia italiana, le prefetture...». Il titolare della Farnesina difende la levata di scudi degli ambasciatori, in particolare di fronte alle cosiddette «promozioni bianche», ossia scatti di carriera senza aumento di stipendio: «una lesione grave dei diritti» che «spero si possa correggere prima dell'entrata in vigore, nel gennaio 2011».
Anche sui pensionamenti obbligatori a 65 anni Frattini esprime severe critiche, poiché «una norma applicata in via repentina ci avrebbe creato anche problemi con i Paesi di accreditamento». Oltretutto «lo stato investe in un diplomatico, se lo si manda in pensione così si destruttura un pezzo dello stato.» L'anno scorso, ricorda il Corsera, il ministero degli Esteri disponeva dello 0,23% del bilancio dello stato, contro lo 0,25% dell'anno precedente.
Il Corsera ha chiesto al ministro Frattini se avesse sostenuto le sue tesi anche in Consiglio dei Ministri. «Sì» la risposta «credo che il suo giornale abbia riportato di una mia conversazione piuttosto accesa con il ministro dell'economia Giulio Tremonti. C'è stato un abbraccio di riconciliazione, poi».
- 30/08/2020 Lotta all'evasione fiscale? Gli sprechi dello Stato valgono il doppio (200 miliardi all'anno)
- 07/06/2018 L'Ue bacchetta ancora l'Italia sui pagamenti: due mesi di tempo o finiamo davanti alla Corte di giustizia
- 23/12/2017 Contratto Statali: il Governo trova i fondi per firmare l'accordo
- 07/12/2017 Bruxelles bacchetta l'Italia e la deferisce alla Corte di giustiza europea per i debiti della PA