7 maggio 2024
Aggiornato 11:00
La manovra

Formigoni: per le Regioni il dialogo può riaprirsi anche subito

Il Presidente della Lombardia: «A chiudere è Tremonti. La restituzione delle deleghe sarà un automatismo»

ROMA - «Il dialogo può riaprirsi subito:le regioni l'hanno sempre tenuto aperto. Sono sempre stati invece i no del Tesoro a chiuderlo». Il Governatore Pdl della Lombardia Roberto Formigoni, intervistato dal Secolo XIX, scarica per intero sul ministro Giulio Tremonti la responsabilità dello scontro Governo-Regioni sulla manovra.

Formigoni ridimensiona anche le diverse posizioni dei Governatori, con il no dei due leghisti Cota e Zaia alla restituzione di deleghe allo Stato. «In fatto di autonomia - commenta Formigoni sul Corriere della Sera- nessuno può darmi lezioni: stanno dicendo la stessa cosa che dico io, solo con altre parole'. Contano i documenti sottoscritti su cui siamo stati e siamo tuttora unanimi».

Anche perché Formigoni spiega che sarà una conseguenza automatica della mancanza di fondi e non solo e non tanto una protesta politica. «Restituire le deleghe al governo non è una minaccia, bensì un fatto che si realizzerà automaticamente se questa manovra resterà com'e' ora. Semplicemente le Regioni non avranno più i soldi per i trasporti, per le famiglie bisognose, per i servizi. Restituire le deleghe è un modo per dire che quei servizi spariranno, nel qual caso sarà Tremonti a spiegare a invalidi e pendolari che i loro treni e i loro contributi non glieli abbiamo tolti noi, bensì lui».