Marchionne: cominciamo a produrre la Panda a Pomigliano
L'ad del Lingotto invia una lettera ai dipendenti: «C'è bisogno di un patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici»
TORINO - La nuova Panda verrà prodotta a Pomigliano. L'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha confermato ai sindacati la volontà di dare piena attuazione all'accordo siglato il 15 giugno, che prevede 700 milioni di investimenti.
LA LETTERA - In una lettera inviata ai dipendenti, Marchionne respinge le accuse di violare i diritti dei lavoratori e la Costituzione e chiede di superare le logiche di contrapposizione e di non nascondersi «dietro il paravento della crisi».
«C'è bisogno di una specie di patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici», afferma Marchionne invitando i lavoratori a vincere la «grande sfida» di portare la Fiat «ad un livello di efficienza indispensabile per garantire all'Italia una grande industria dell'auto e a tutti i nostri lavoratori un futuro più sicuro. Non ci sono alternative».
BONANNI - Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, lancia un duro messaggio a chi si opporrà alla realizzazione del piano di investimenti della Fiat per portare la nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano. «Le forze antinazionali e conservatrici - afferma Bonanni - che, fino all'ultimo con i loro 'se' e i loro 'ma' hanno cercato il boicottaggio, lo hanno fatto contro gli interessi del paese e dei lavoratori. È da quelle, per fortuna agli ultimi rantoli, che sono arrivati i ricatti».
«I boicottaggi - attacca il segretario generale in un'intervista al Corriere della sera - li abbiamo sempre combattuti. Lo faremo anche ora, con una differenza: gli italiani hanno capito. Non c'è nessuna svendita di nessun diritto: c'è una sfida, un impegno comune per più lavoro, per il futuro dell'azienda e del paese in un mondo che è cambiato. Anche se troppi - conclude Bonanni - si ostinano a non capirlo».
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