20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
La manovra

Pd: la marcia indietro sui disabili è una vittoria civiltà

Fioroni: «Rimossa vergogna grazie ad associazioni e opposizioni. Ora ci auguriamo che non ne spuntino altre»

ROMA - Il Pd definisce «una vittoria della Civilità» la retromarcia del Governo sui tagli previsti dalla manovra ai sussidi di disabilità, con ripristino della soglia del 74%. «Almeno una delle tante vergogne è stata rimossa. Ora ci auguriamo che non ne spuntino altre. E' stata vinta - dice il Responsabile Area Welfare del Pd Beppe Fioroni- una battaglia di civiltà e rispetto della dignità della persona: grazie alle associazioni e all'azione del Pd il governo è stato costretto a fare marcia indietro rispetto a una delle tante norme inique introdotte nella manovra economica, quella riguardante le disabilità».

«Il governo - sottolinea però la senatrice Maria Pia Garavaglia - ha accolto la modifica per riportare la soglia di disabilità al 74%, ma deve essere chiaro, a prescindere da queste 'soluzioni' ad uso e consumo dei media, che con questa manovra, in nome di una presunta lotta alle false invalidità, il governo compromette in modo irreparabile l'intervento pubblico a favore delle persone invalide, togliendo a scuole ed enti locali la possibilità di intervenire in loro favore con assegni ed insegnanti di sostegno. È inutile e immorale che si propagandi come atto positivo una doverosa correzione e poi si taccia sui tagli che danneggiano i disabili e le loro famiglie. Oggi, sotto un sole cocente, in tantissimi hanno sentito il bisogno di manifestare contro queste vergogne a Roma, sotto la Camera dei Deputati. Si dia loro ascolto e non si trucchino le carte in tavola».

«È stata necessaria una grande manifestazione di tutte le associazioni dei disabili sotto un sole cocente, è stata necessaria un'intera mattinata per sottoporre a votazione il testo 2 del relatore che cancella le ingiuste e vessatorie norme contro i disabili contenute nel testo originario della manovra e peggiorate dall'emendamento del relatore. Il Partito Democratico in commissione Bilancio ha votato a favore, esprimendo disappunto per il ritardo e soddisfazione per l'approvazione, anche se, nel testo della manovra, rimangono ancora norme che vanno cancellate o migliorate quali quelle sulle commissioni per la certificazione della non autosufficienza dei ragazzi disabili per ottenere gli insegnanti di sostegno e, più in generale, le norme sull'integrazione scolastica», fa eco la senatrice Mariangela Bastico». «Il governo deve abbandonare completamente l'idea di fare cassa sulle persone svantaggiate non toccando invece coloro che hanno redditi più elevati. È possibile togliere insegnanti di sostegno o l'assegno d'accompagnamento e non chiedere un euro in più ai cittadini più abbienti e meno svantaggiati?», domanda.

«L'approvazione dell'emendamento del relatore che riporta al 74 per cento la soglia di invalidità per l'accesso ai benefici è una vittoria dell'opposizione, delle associazioni, degli invalidi e delle loro famiglie. Un atto di civiltà che il governo e la maggioranza sembravano voler affossare». Lo dichiara la senatrice del Pd Rita Ghedini che poi continua: «Nonostante l'importantissima eliminazione di questa norma che avrebbe fatto risparmiare una cifra risibile, restano aperti due consistenti problemi che riguardano la vita degli invalidi del nostro Paese e che vanno cancellati dalla manovra. Innanzitutto quella riguardante gli insegnanti di sostegno. Attualmente la manovra prevede che il loro reclutamento, per il prossimo biennio, sia indipendentemente dal numero dei ragazzi disabili aventi diritto. In secondo luogo, per quel che riguarda la misura sul blocco delle assunzioni contenuta nella manovra, è doveroso per il governo precisare che da esso sono esclusi i lavoratori disabili. Si tratta di due questioni rilevantissime perché - conclude la senatrice Ghedini - minano la serenità dei cittadini più sfortunati del nostro Paese e una democrazia compiuta non può accettarle».