25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Consusimi

Da venerdì i saldi, si parte da Napoli

Confcommercio: «La spesa media per ogni famiglia sarà di 282 euro per un valore complessivo di circa 4,2 miliardi di euro»

ROMA - Scatta il semaforo verde per i saldi estivi: Napoli e Potenza le prime città a partire, venerdì 2 luglio, seguite il giorno dopo da Roma, Milano, Torino, L'Aquila e via via le altre città fino a Venezia dove gli amanti dello shopping dovranno attendere il 17 luglio per i loro acquisti. Ogni famiglia, secondo le stime di Confcommercio, spenderà, in media, per l'acquisto di articoli in saldo, poco più di 282 euro per un valore complessivo di circa 4,2 miliardi di euro (il 12% circa del fatturato totale annuo del settore abbigliamento e calzature).

Sconti fino al 40% - «Le vendite estive - dichiara Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federmoda Italia, l'associazione nazionale di categoria aderente a Confcommercio - hanno subito gli effetti negativi di una difficile situazione meteorologica che ha caratterizzato tutta la stagione con freddo e piogge. Ciò detto, speriamo che il comparto abbigliamento, accessori e calzature realizzi un parziale recupero con le vendite in saldo, tenuto conto anche delle buone previsioni riguardanti l'afflusso turistico già confermate da alcune importanti località. Certo la crisi ancora morde sul fronte dei consumi, perciò i saldi rappresentano, comunque, un'importante occasione per le famiglie maggiormente interessate agli sconti che si attesteranno attorno al 40%».

Confcommercio ricorda alcuni principi di base: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme; prova dei capi: non c'è obbligo per la prova dei capi; le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione; i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo; obbligo per il negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.