24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
La manovra

Casa e fisco, no del governo ai nuovi condoni

La precisazione di Bonaiuti e del Ministero del Tesoro: «Nessuna sanatoria». L'Opposizione insorge: «Proposte indecenti»

ROMA - Riaprire il condono edilizio, anche nelle aree protette e il condono fiscale. Il Pdl ci riprova e con due emendamenti alla manovra presentati a palazzo Madama dai senatori Paolo Tancredi, Cosimo Latronico e Gilberto Pichetto Fratin, torna a proporre una sanatoria per gli abusi edilizi e quelli fiscali. Ma il governo interviene a stretto giro di posta per 'sconfessare' le proposte dei senatori della maggioranza e garantire che non ci sarà nessun condono in manovra. E immediatamente il Pdl annuncia il ritiro almeno della sanatoria sulla casa.

BONAIUTI - Per l'esecutivo a intervenire per primo è il sottosegretario Paolo Bonaiuti che chiarisce che né il governo nè il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri, sosterranno le proposte. Per il Tesoro, invece, parla il sottosegretario, Luigi Casero, garantendo che il governo «non accetterà mai» la riapertura dei termini del condono fiscale ed edilizio. Parole condivise e concordate con il titolare di via Venti Settembre, Giulio Tremonti, che da Milano dichiara di riconoscersi nelle parole del sottosegretario.

FALSI INVALIDI - Ma le richieste di sanatoria non sono finite. Anche la Lega ha presentato un emendamento per sanare i falsi invalidi: chi ha fatto il furbo e ha ottenuto un assegno di invalidità senza averne diritto - recita la proposta del Carroccio - può autodenunciarsi e vedere estinti il reato commesso e l'illecito amministrativo».

INSORGE L'OPPOSIZIONE - Intanto l'opposizione insorge e attacca esecutivo e maggioranza per le sue «proposte indecenti». Il Pd parla di «penosa giostra di notizie», proposte «immorali» e avverte che vigilerà in Parlamento sui «giochi della maggioranza». Mentre l'Idv bolla gli emendamenti come «inaccettabili» e li definisce una «barbarie». Insomma, nessuna possibilità di dialogo con la minoranza se il governo intende andare avanti con le sanatorie. «Per quanto ci riguarda - afferma Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del gruppo del Pd alla Camera - ribadiamo che notizie di condoni di qualsiasi tipo, edilizio o fiscale, per il Pd significano la rottura di spazi di dialogo. E' una condizione imprescindibile. Resta l'amarezza per la poca serietà della maggioranza di governo di fronte ad una crisi pesante che richiederebbe impegno e serietà». Forti proteste anche dai Verdi e delle associazioni ambientaliste, che chiedono di escludere dal Parlamento gli autori dell'emendamento e, al governo, di dissociarsi al più presto. No a nuovi condoni anche dal numero uno degli industriali, Emma Marcegaglia.

LE SANATORIE - I tre senatori del Pdl proponevano la riapertura del condono edilizio fino agli abusi realizzati entro il 31 marzo 2010, allargando la sanatoria agli immobili soggetti a vincoli ambientali e paesistici. «Un condono così a maglie larghe non era stato previsto - dice il primo firmatario Tancredi - è stato un errore firmarlo. Purtroppo tra centinaia di emendamenti è sfuggito». Mentre per quanto riguarda il condono fiscale e tombale si propone la riapertura dei termini della sanatoria del 2002, garantendo ulteriore tempo per aderire alla dichiarazione integrativa, il condono tombale (31 dicembre 2008) e gli omessi versamenti.