3 maggio 2024
Aggiornato 06:00
La crisi del debito

Grecia, tassi dei titoli oltre l'11%

E' la prima volta nella zona euro. Tassi bond ellenici alle stelle. Ft: da Fmi altri 10 miliardi. Trichet vuole convincere i tedeschi a un prestito

ATENE - Pesanti perdite su tutte le borse europee all'indomani del doppio declassamento registrato dai titoli pubblici di Grecia e Portogallo da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's. Alle 11.45 a Milano l'indice Ftse Mib perdeva il 2,44%, a Londra l'indice Ftse 100 perdeva lo 0,99%, a Francoforte il Dax lasciava sul terreno il 2%, in Francia il Cac 40 perdeva il 2,16%. Perdite anche a Madrid (-3,25% per l'Ibex 35) e ad Amsterdam (-1,56%). Perdite ancora più pesanti sulle borse più direttamente interessate dalla tempesta attuale sui mercati. Come Lisbona dove l'indice Psi 20 perdeva alla stessa ora il 4,08%. Da segnalare che le autorità greche di controllo hanno vietato, alla luce delle condizioni dei mercati, le vendite allo scoperto per i prossimi due mesi. A livello continentale l'indice Stoxx Europe 50 perdeva l'1,62% mentre lo Stoxx Europe 600, perdeva l'1,93%.

Forte pressione anche per sull'euro, che cade a 1,3143 dollari, il minimo dell'ultimo anno. L'Autorità greca di controllo della Borsa ha annunciato oggi di aver vietato la vendita di titoli allo scoperto per due mesi sulla piazza di Atene. La decisione è stata adottata «in considerazione delle condizioni eccezionali presenti sul mercato greco». In vigore da oggi, il divieto verrà revocato il 28 giugno, indica il testo del comunicato. Una «vendita allo scoperto» è un'operazione finanziaria caratterizzata dal fatto che chi la mette in atto non possiede ancora i titoli che sta vendendo.

Intanto i rendimenti sui titoli greci a dieci anni hanno superato quota 11% stamani, dopo aver avviato la seduta oltre il 10%. Alle 11,10 italiane i tassi lunghi greci sono a 11,076% da 9,730% ieri sera, mentre i tassi a due anni, che sono di solito più bassi di quelli a lungo, sono oltre il 18% da 15% ieri sera. L'inversione della curva dei tassi evidenzia i timori del mercato di un default di Atene entro breve. Da metà marzo le obbligazioni greche hanno perduto il 30% del loro valore. Stamani il differenziale tra il titolo greco a dieci anni e il Bund tedesco a stessa scadenza supera gli 800 punti base: si situa a 808 punti base da 634 punti ieri sera.
Questo significa che il governo greco per indebitarsi sul mercato a dieci anni deve pagare un rendimento dell'8,08% superiore al governo di Berlino. Ieri sera Stardard & Poor's ha ridotto a livello di «junk» (spazzatura) il rating sui titoli greci, da BBB+ a BB+. Una decisione che Atene ritiene infondata, «non corrispondente ai dati reali dell'economia greca», secondo un comunicato di ieri sera del ministero delle Finanze di Atene.
Anche i tassi sui titoli del Portogallo, considerato il secondo anello debole dell'eurozona, restano a livelli elevati stamani: il tasso a dieci anni è a 5,897% da 5,501% ieri sera, quello a due anni a 5,677% da 5,501% ieri sera. Ieri Standard & Poor's ha tagliato anche il rating sul debito portoghese di due livelli.

Il Fondo monetario internazionale prevede di sbloccare un aiuto finanziario di 10 miliardi di euro (13 miliardi di dollari) supplementari alla Grecia: è quanto riferisce oggi il Financial Times. Il Fondo ha già proposto di versare 15 miliardi di euro di prestiti alla Grecia, portando a 45 miliardi di euro la somma totale degli aiuti al paese.
Gli aiuti del Fmi toccherebbero dunque i 25 miliardi di euro, indica il quotidiano finanziario citando banchieri ed alti responsabili delle finanze a Washington e Atene. La concessione di 10 miliardi supplementari è oggetto di discussioni, ha indicato al Financial Times un analista finanziario vicino ai negoziati. I 10 miliardi di euro supplementari sarebbero accordati sotto forma di un prestito su tre anni, hanno riferito le fonti. Il Fondo monetario internazionale non ha voluto commentare la notizia.