19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La crisi del debito peggiora

Grecia e Portogallo nel mirino di S&P

I titoli di Atene a livello «spazzatura», doppio downgrade per Lisbona. Le Borse dei due paesi sono scese rispettivamente del 6% e del 5,36%

ATENE - Brusco peggioramento della crisi del debito in Eurolandia con i titoli greci declassati da Standard&Poor's a livello 'junk', 'spazzatura' mentre nuvole nere si addensano anche sul Portogallo con la valutazione sul debito sovrano che è stata ridotta di due livelli, ad A- da A+, dalla stessa agenzia di valutazione creditizia. Bocciature che hanno avuto un pesantissimo effetto sulle borse ma anche sul mercato dei titoli di Stato mentre le tensioni su Lisbona accrescono il timore di un 'contagio' progressivo anche ad altri Paesi della zona euro.

Ad accelerare la crisi greca è stato il timore dei mercati che la Grecia possa non ricevere i prestiti d'emergenza dai Paesi dell'eurogruppo e dal Fondo Monetario Internazionale in tempo per evitare l'insolvenza quando, il prossimo 19 maggio, dovranno essere rimborsati titoli di Stato per 8,5 miliardi di euro.

Gli effetti sulle piazza finanziarie internazionali sono stati rapidissimi. A Londra l'indice Ftse 100 ha lasciato sul terreno il 2,6%, a Franfocorte il Dax ha perso il 2,7% e a Parigi il tonfo del Cac-40 è stato del 3,8%. Molto pesante anche Piazza Affari , con l'indice l'indice Ftse All Share che ha terminato la giornata perdendo il 3,10%. Ma lo scotto più pesante lo hanno pagato le Borse di Atene e Lisbona sono scese rispettivamente del 6% e del 5,36% mentre Wall Street a metà seduta vedeva il suo indice più ampio, lo S&P 500, in calo dell'1,5%.

Di tutto rilievo anche gli aumenti degli spread, vale a dire dei differenziali di rendimento dei titoli di stato nell'occhio del ciclone rispetto al titolo di stato decennale tedesco, ritenuto il più sicuro di Eurolandia. Alla chiusura dei mercati, verso le 18 e 30, il tasso greco sui titoli a 10 anni ha continuato ad aumentare a quota 9,73% contro il 9,388% di lunedì sera mentre quelli del Portogallo hanno toccato il 5,501% contro il 5,197% (segue)