Seduta nera per Borse europee, tonfo Atene e Portogallo
S&P taglia il rating del debito della Grecia a junk e declassa Lisbona a A-
MILANO - La Borsa di Atene crolla del 6%, dopo l'ennesimo allarme sulla tenuta dei conti pubblici greci lanciato dal ministro delle Finanze, e trascina al ribasso i listini del Vecchio Continente. A risentirne maggiormente le Borse dei Paesi considerati più a rischio contagio: Portogallo, su cui si è abbattuto il doppio taglio del rating di Standard & Poor's sul debito sovrano ad A- da A+, e Spagna, dove il tasso di disoccupazione ha superato a marzo la soglia psicologica del 20%.
La Borsa di Madrid è scivolata del 4,19%, mentre quella di Lisbona è sprofondata del 5,3%. Chiusura in profondo rosso anche per Milano (-3,1%), Parigi (-3,82%), Francoforte (-2,73%) e Londra (-2,61%).
George Papaconstantinou ha affermato che la Grecia non è più in grado di rifinanziare sul mercato il suo debito pubblico, aggiungendo che il deficit di bilancio del 2009 potrebbe essere ancora rivisto in peggio, al 14% del Pil. In attesa che Bruxelles e Fmi elaborino il piano congiunto di assistenza finanziaria, è corsa contro il tempo per reperire fondi per rimborsare 9 miliardi di euro di Titoli di Stato della Grecia in scadenza il prossimo 19 maggio. Oggi, intanto, i rendimenti sui bond decennali hanno segnato nuovi massimi, oltre il 9,5%. A mercati chiusi è giunta un'ulteriore tegola: S&P ha declassato a junk (spazzatura) il debito sovrano del Paese.
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