Strauss-Kahn: cittadini greci non devono temere il Fmi
Il Direttore del FMI: siamo nel loro Paese «per aiutare»
WASHINGTON - «I cittadini greci non devono temere il Fondo Monetario Internazionale che è là per aiutare». E' il messaggio lanciato dal direttore dell'istituzione di Washington, Dominique Strauss-Kahn, che in una conferenza stampa al termine del Comitato monetario e finanziario non ha voluto fornire dettagli delle discussioni in corso con il governo di Atene. «Ho parlato con il ministro (delle finanze, ndr) greco e tutti i risultati dei negoziati con le autorità greche - ha detto rispondendo a una specifica domanda - saranno conosciuti al termine delle trattative».
Ieri dopo sette mesi di tempesta sui mercati la Grecia lancia il suo SOS, chiedendo l'attivazione del meccanismo di aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Il ministro delle Finanze George Papacostaninou si attende che i fondi vengano sbloccati in «qualche giorno», ma la questione ha riproposto le resistenze della Germania: gli aiuti arriveranno solo se Ue, Fmi e Bce riterranno che sono necessari a tutelare la stabilità dell'euro, ha affermato la cancelliera Angela Merkel. Ma sia la commissione Ue che l'istituzione di Washington hanno promesso risposte in tempi rapidi, e fonti comunitarie hanno chiarito che non saranno le discussioni tecniche, in corso da mercoledì ad Atene, a frenare il varo degli aiuti.
L'intervento Fmi è vissuto ad Atene come un'umiliante ingerenza in un Paese che nutre una certa dose di antiamericanismo e che è sinonimo per la sinistra di una politica neoliberista suscettibile di mettere il Paese in ginocchio. Interrogato sull'animosità in Grecia nei confronti della sua istituzione Strauss-Kahn ha ricordato che «non si tratta del solo Paese dove il Fondo è demonizzato».
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