Crisi greca, al via discussioni con su eventuali aiuti
Sotto esame dell'UE-Fmi-BCE piano di risanamento su tre anni
ATENE - Sono iniziate ad Atene le discussioni della Grecia con Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea sul meccanismo di aiuti eventuali cui il paese potrebbe far ricorso. Giungendo al ministero delle Finanze ellenico, i delegati dei vari organismi coinvolti non hanno rilasciato dichiarazioni, le riunioni si svolgono a porte chiuse e secondo il governo greco dovrebbero durare una decina di giorni.
Riguarderanno «un programma di tre anni di politiche economiche, che potranno essere sostenute da una assistenza finanziaria dei paesi dell'area euro e dell'Fmi - recita un comunicato del Tesoro greco - se le autorità greche decideranno di chiedere l'attivazione di questo meccanismo».
Ieri Atene è riuscita a piazzare efficacemente sul mercato una nuova emissione di titoli di Stato, oltre 1,9 miliardi di euro a breve scadenza, sui cui la domanda ha superato di quattro volte e mezzo l'offerta. Ma queste forti richieste riflettono anche i persistenti alti tassi di interesse che i bond greci devono offrire per esser scambiati sul mercato. Ieri i rendimenti dei titoli a 10 anni hanno segnato un nuovo picco storico al 7,8 per cento, più del doppio di quanto offrono gli equivalenti della Germania, mentre stamattina segnano una lieve attenuazione al 7,67 per cento.
Su aprile la Grecia non ha necessita di reperire rifinanziamenti per bond a lunga scadenza, mentre con l'operazione di ieri, aveva riferito il ministro delle Finanze George Papaconstantinou, il fabbisogno relativo a maggio si è ridotto a 10 miliardi di euro. In ogni caso, con lo scudo Ue-Fmi la Grecia non resterà «scoperta», ha aggiunto.
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