30 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Settore vitivinicolo

Arriva la più piccola Doc d’Italia

E’ il Vin santo di Vigoleno, presentato dalla Coldiretti al Vinitaly dove è stata anche messa in mostra della botte più grande del mondo

VERONA - Arriva al Vinitaly la più piccola Doc d’Italia. E’ il Vin santo di Vigoleno, presentato dalla Coldiretti al salone del vino dove è stata anche messa in mostra della botte più grande del mondo. La mini-Doc, prodotta nel territorio della provincia di Piacenza, conta appena 3000 mini bottiglie da 0,375 litri, per una produzione annua di 1200 litri ottenuti da soli 5 ettari di vigneti. Numeri - rileva la Coldiretti - che permettono al Vin santo di Vigoleno di vincere la sfida con la Doc Loazzolo (Asti) che conquista il posto d’onore con una superficie coltivata di 7 ettari e 14mila litri, che finiscono in circa 30.000 bottiglie da 0,375 litri.

Nello stand della Coldiretti (Centro Servizi Arena - stand A, tra il padiglione 6 e 7) sono molti gli esempi concreti di innovazioni, creatività ed esperienze che dimostrano la rivoluzionaria effervescenza imprenditoriale messa in moto dal mondo del vino che da lavoro a 1,2 milioni di persone, con un aumento del 50 per cento negli ultimi dieci anni. Saponette al vino Sagrantino prodotte dall’azienda Romanelli di Montefalcio (Umbria) e creme di bellezza al Barbera realizzate dall’azienda Goggi di Pavia testimoniano l’attenzione del settore vinicolo verso il mercato della cosmesi e del benessere. Vino spalmabile - continua Coldiretti -, ma stavolta su formaggi e dolci, è quello, invece, proposto da un’azienda pavese, La Barosina, col «Mustus», mentre gelatine di Chianti e Vernaccia accompagnano le specialità toscane dell’azienda Cesani di San Gimignano.

Dalle Marche arrivano un vino bianco biodinamico che riposa dieci anni prima di essere imbottigliato, presentato per l’occasione della Fattoria San Lorenzo di Montecarotto (Ancona) e le bottiglie di Passerina Doc e Rosso Piceno Doc riciclabili grazie al tappo di vetro ideate dall’azienda Centanno di Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno). Ma c’è anche chi, come la fiorentina Falisca II, produce vino che cambia col segno zodiacale e, addirittura, bottiglie con il tappo «stappa e vinci». Per il Lacrima Christi napoletano – rileva la Coldiretti – sono state invece create bottiglie in pietra lavica vesuviana, proposte dall’azienda Cantine Ferraro . C’è poi l’agriturismo Tre Rondini di Verona che è partito dal vino e dall’uva per realizzare giocattoli a tema da proporre ai bambini nella propria fattoria didattica, utilizzando chicchi o corteccia.

Il futuro del settore riparte da qui – conclude Coldiretti - dalle nuove professioni degli agricoltori, impegnati a custodire vitigni tipici e interessati alla ricerca genetica; attenti alla promozione turistica dei luoghi e della ristorazione; portatori delle idee della moda e del design; interpreti della ricerca di occasioni di benessere e dell’offerta di linee della cosmetica e della salute; capaci di costruire siti internet e tecnologie a basso impatto ambientale.