26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Trovata l'intesa

Generali, Geronzi verso la presidenza

Accordo in Mediobanca soddisfa sia soci esteri che Unicredit. Pagliaro salirebbe al vertice di Piazzetta Cuccia

MILANO - Cesare Geronzi è ormai al nastro d'arrivo nella corsa per la presidenza di Generali quale successore di Antoine Bernheim. Resta da sancire - con il sigillo del patto di sindacato di Mediobanca - la sua successione non solo quale presidente dell'istituto di piazzetta Cuccia, ruolo al quale è destinato l'attuale direttore generale Renato Pagliaro, ma anche alla guida del sindacato stesso. Vincent Bollorè, capofila dei soci esteri dell'accordo parasociale di piazzetta Cuccia, sarà vice presidente del Leone, mentre verranno riconfermati i due attuali amministratori delegati della compagnia, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot.

Oggi pomeriggio, alla riunione del comitato nomine di Mediobanca (durata circa due ore) è stata trovata l'unanimità sulla lista di maggioranza per il rinnovo del cda della partecipata Generali proposta dall'amministratore delegato Alberto Nagel. Che in mattinata aveva prima 'sentito' al riguardo Geronzi, come prevede lo Statuto. Per il deposito c'è tempo fino al 6 aprile, in vista dell'assemblea del Leone del 24 aprile.

L'intesa suggellata oggi all'unanimità dal comitato nomine dopo settimane di 'stop and go' e di intenso lavorio delle diplomazie sui fronti azionari sia di Mediobanca che di Generali, soddisfa i due maggiori attori in campo. Da una parte i soci esteri del patto di piazzetta Cuccia, che ottengono la vice presidenza per Bollorè, dall'altra Unicredit, primo azionista singolo dell'istituto, che con Pagliaro presidente ottiene un quadro chiaro e di grande stabilità per Mediobanca.
Lo stesso Bollorè, al suo arrivo in piazzetta Cuccia per il comitato nomine, si era detto convinto che si potesse raggiungere una soluzione condivisa e unanime utile al buon governo e al buon andamento della compagnia. E all'uscita ha dichiarato: «E' fatta, all'unanimità».