Le agroenergie nel piano di azione nazionale
Il presidente di Confagricoltura Vecchioni a Vegetalia. Nel 2009 aumento del 10% per l’energia elettrica prodotta da biomasse
CREMONA - «Il 2010 sarà l’anno ‘chiave’ per lo sviluppo delle energie rinnovabili». Lo ha detto oggi il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni, intervenendo al convegno sul ruolo dell’agricoltura nel prossimo piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, in occasione di Vegetalia che si è aperta oggi a Cremona.
Dopo le forti incertezze scaturite dalla mancata attuazione della legge 222/07 e della legge 244/08, in merito agli incentivi legati alla produzione di energia elettrica da biomasse, finalmente con la legge 99/09, si può guardare con maggiore ottimismo al futuro e puntare a un deciso rilancio del settore delle agroenergie.
I dati del GSE lo dimostrano. Nel 2009 si è registrato un aumento del 10% per l’energia elettrica prodotta da biomasse che ha contribuito in modo sostanziale all’aumento del 13% della produzione di energia elettrica da FER, rispetto al 2008 (da 58,16 TWh nel 2008 a circa 66 TWh).
Inoltre con la prossima pubblicazione dei provvedimenti sulla tracciabilità delle biomasse da filiera per i certificati verdi e dell’olio vegetale puro per la tariffa onnicomprensiva, si completerà il quadro applicativo degli incentivi per la produzione di energia elettrica da biomasse, permettendo da un lato di sviluppare la generazione distribuita basata su impianti di piccola taglia ubicati presso le aziende agricole ed interaziendali, dall’altro di garantire lo sviluppo di impianti di potenza maggiore, secondo un approccio industriale su larga scala, nel rispetto di criteri ambientali e di collegamento con il territorio.
Ora la prossima fondamentale scadenza che ci attende è il recepimento della direttiva 2009/28/CE e la redazione del Piano di azione nazionale sulle energie rinnovabili con cui saranno definite le strategie per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa al 2020.
«In tale ambito – ha detto il presidente Vecchioni - occorre confermare il ruolo delle bioenergie, che rappresentano un’ottima opportunità di integrazione tra agricoltura, industria e alimentazione. Garantendo, per i prossimi anni, stabilità al sistema degli incentivi per la produzione di energia elettrica e contemporaneamente individuando nuove linee di sviluppo per consolidare la green economy.»
In particolare, per Confagricoltura, occorre:
• prevedere un organico sistema di sostegno per la produzione dell’energia termica e sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffrescamento;
• mettere le basi per lo sviluppo del biometano tramite la previsione di specifici incentivi e il potenziamento delle infrastrutture di rete del gas per favorire l’integrazione del gas prodotto da fonti energetiche rinnovabili;
• rilanciare la filiera agro-industriale dei biocarburanti, nel rispetto dei nuovi principi di sostenibilità dettati dall’Unione Europea.
Seguendo poi le indicazioni che pervengono in modo determinato dall’Unione Europea, occorre incrementare l’approvvigionamento interno di biomassa anche attraverso misure volte ad aumentarne la disponibilità (coltivazioni di terreni marginali, demanio pubblico).
«Le energie rinnovabili e soprattutto le agro energie - ha concluso il presidente Vecchioni - hanno ancora ampie possibilità di sviluppo, che devono essere adeguatamente rappresentate nel Piano nazionale. Nel rispetto delle esigenze energetiche del nostro Paese, occorre sviluppare al massimo quelle nazionali per raggiungere gli obiettivi europei al 2020, limitando allo stretto necessario la quota importata.»