4 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Immigrazione & Lavoro nero

Zaia: da immaturi chiudere gli occhi su caporalato al sud

I numeri dell'Inea parlano chiaro: il lavoro degli immigrati nell'agricoltura è evidentemente diverso al Nord rispetto al Sud

ROMA - «Stupisce la disinvoltura con cui la Senatrice Mongiello cerca di manipolare dati incontrovertibili per portare acqua al proprio mulino elettorale. I numeri dell'Inea parlano chiaro: il lavoro degli immigrati nell'agricoltura è evidentemente diverso al Nord rispetto al Sud.

Per esempio, in Puglia, i contratti sono irregolari per il 70 per cento. Al Nord invece, stando alla ricerca dell'Istituto, i lavoratori stranieri sono per lo più regolari e ben pagati, tant'e' vero che è proprio nelle regioni settentrionali che la loro presenza è cresciuta maggiormente. La Mongiello può fare tutte le acrobazie verbali che vuole, ma la realtà rimane questa.» Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia replica alla Senatrice Colomba Mongiello sulla questione dell'impiego di lavoratori immigrati in agricoltura.

«Il divario - continua Zaia - è talmente profondo che mentre in alcune regioni come Veneto, Trentino Alto-Adige ed Emilia Romagna gli immigrati hanno cominciato a comprare casa, al Sud molti vivono al di sotto delle basilari norme igienico-sanitarie, e con la paga giornaliera ci comprano a malapena il pane. Del resto, il dilagare del caporalato soprattutto nel Meridione non è qualcosa che denunciamo solo noi leghisti, ma gli stessi operatori del Sud, per non dire un giornale certo non ostile alla sinistra qual è la Repubblica. Voler negare questa realtà per fini puramente strumentali è segno di incoscienza e di disamore per la propria terra». «Non è certo una novità - ha detto ancora il Ministro - che lo sfruttamento del lavoro avvenga in quelle zone dove più diffusa è l'illegalita'. Attaccare il Governo per chiudere gli occhi di fronte a questa realtà denota una certa immaturità politica. Io mi sono limitato a mettere in evidenza questa equazione, e a sottolineare la necessità di introdurre e potenziare i meccanismi di trasparenza, in ogni fase della produzione, come antidoto sia all'illegalita' che allo sfruttamento. Evidentemente la Mongiello non solo ha difficoltà con i numeri, ma non è in grado neanche di fare questa semplice equazione».